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Cronaca

Torino sotto shock: sesso e droga a 12 anni

Una storia di fragilità e manipolazione scuote la città della Mole

Sesso, droga e una gioventù perduta

Torino sotto shock: sesso e droga a 12 anni

A Torino, città che si vanta di essere culla di cultura e innovazione, si è consumato un dramma che ha lasciato la comunità attonita. Una ragazza di appena dodici anni, mossa dal desiderio di conquistare l’approvazione dei coetanei, è finita intrappolata in un vortice di sesso, droga e violenza sessuale, un episodio che squarcia il velo su una realtà inquietante e complessa. Tutto ha avuto inizio il 26 luglio scorso, nei bagni della stazione di Porta Nuova, cuore pulsante della città.
Qui, la giovane ha incrociato un ventiduenne egiziano. Due passanti, allarmati da rumori sospetti, hanno chiamato la polizia ferroviaria, che ha sorpreso i due durante un rapporto sessuale. Per l’uomo è scattato l’arresto immediato con l’accusa di atti sessuali con una minorenne. Ma la vicenda non si ferma qui. In un primo momento, la dodicenne ha difeso il giovane, dicendo di aver accettato l’incontro di sua volontà.

Dodicenne nella spirale della droga

Poi, il dietrofront: ha raccontato di essere stata costretta a fumare marijuana e di aver subito minacce fisiche. La pm Barbara Badellino non ha esitato: l’accusa si è aggravata in violenza sessuale, considerando che la ragazza, per legge, non può dare consenso. Le indagini hanno dipinto un quadro ancora più cupo.
La dodicenne, secondo gli inquirenti, sarebbe stata spinta a rapporti sessuali da un mix di pressioni sociali e manipolazioni, orchestrato da un gruppo di amici e con il ruolo ambiguo di una cugina sedicenne, che l’avrebbe spronata a “concedersi” per farsi accettare.
I giudici Stefano Vitelli, Cristiano Trevisan e Giancarlo Capecchi hanno evidenziato come la giovane sia stata vittima di un gioco più grande di lei, un burattino nelle mani di chi ha sfruttato la sua vulnerabilità. Ma c’è di più: la procura dei minori ha aperto un nuovo filone d’inchiesta. Sotto la lente ci sono altri due maggiorenni e due minorenni, sospettati di aver avuto contatti sessuali con la ragazza. Un incidente probatorio è già stato richiesto per ascoltare la sua versione e scavare a fondo in una storia che non è solo cronaca, ma un campanello d’allarme.
Torino si interroga: come può una dodicenne finire in una spirale simile? La risposta va cercata nella fragilità degli adolescenti, nella pressione dei social e nel bisogno disperato di appartenenza. Un approfondimento sul tema rivela dati preoccupanti: secondo il Telefono Azzurro, in Italia i casi di abusi su minori legati a dinamiche di gruppo o pressioni sociali sono in aumento, con un 15% di segnalazioni in più nel 2024 rispetto all’anno precedente.
La diffusione di droghe leggere tra i giovanissimi, spesso banalizzata, diventa un’arma di controllo nelle mani di chi sa approfittare delle insicurezze altrui. Questa vicenda non è un caso isolato, ma uno specchio di un disagio che attraversa le periferie e i centri delle nostre città. È un grido silenzioso che chiede più attenzione, più protezione, più ascolto per chi, come questa dodicenne, rischia di perdersi nel tentativo di essere vista.
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