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Cronaca
05 Aprile 2025 - 11:39
Una bicicletta elettrica rubata, un GPS che la localizza sotto casa e una giustificazione a metà tra il surreale e il tragicomico: “L’ho presa per tornare in fretta a casa, dovevo andare in bagno”. È la spiegazione fornita ai carabinieri da un 29enne di Verbania, denunciato per furto aggravato dopo aver sottratto un mezzo del valore di oltre 2.000 euro da un cortile condominiale.
A incastrarlo è stato il localizzatore GPS installato sulla bici dal legittimo proprietario, che, accortosi della sparizione, ha subito segnalato la posizione ai militari del radiomobile. Il veicolo era parcheggiato tranquillamente a poca distanza dall’abitazione del ladro improvvisato.
Davanti ai carabinieri, l’uomo ha provato a minimizzare: “Non volevo rubarla davvero, mi serviva solo per fare prima”. Ma la giustificazione non ha convinto i militari, che hanno proceduto con la denuncia a piede libero per furto aggravato, vista anche la recidiva: il giovane è già noto alle forze dell’ordine per precedenti legati a reati contro il patrimonio.
La bici è stata restituita al legittimo proprietario, che ha ringraziato i carabinieri per la rapidità dell’intervento. Un caso che si chiude in poche ore, grazie alla tecnologia GPS, ma che riapre il dibattito sulle piccole (e non tanto) criminalità di prossimità.
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