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Cronaca
05 Aprile 2025 - 11:08
Un intero terreno trasformato in discarica, tra plastica, detriti edili, rottami metallici, legname e vecchi elettrodomestici. Ma soprattutto, amianto, abbandonato senza alcuna protezione e con gravi rischi per la salute pubblica. È quanto hanno scoperto i carabinieri della stazione di Rivalta Bormida insieme ai colleghi Forestali di Acqui Terme in una zona agricola di Strevi, nel cuore dell’Alessandrino, dove la situazione ambientale è apparsa da subito fuori controllo.
Sul posto, i militari hanno trovato un vecchio fabbricato fatiscente e due appezzamenti di terreno disseminati di rifiuti speciali pericolosi, tra cui anche due auto dismesse, una con targa straniera. A colpire è stato soprattutto lo stato di degrado evidente e l’assenza totale di misure di sicurezza. Nessuna recinzione, nessuna segnalazione di pericolo, nessun contenimento.
Dopo il sopralluogo, è intervenuta l’Azienda sanitaria locale, che ha effettuato i campionamenti dei materiali sospetti. I risultati dell’analisi dell’Arpa Piemonte hanno confermato i timori: nel sito erano presenti materiali contenenti amianto, lasciati incustoditi all’aria aperta, in violazione delle normative ambientali e sanitarie.
L’area, secondo gli accertamenti, risulta di proprietà di una società in liquidazione. I carabinieri hanno già informato la Procura, che ora coordinerà le indagini. Il sito dovrà essere oggetto di bonifica ambientale.
Ora la palla passa alla magistratura, che dovrà accertare le responsabilità per l’abbandono incontrollato di rifiuti pericolosi, reato previsto dal Testo Unico Ambientale. La presenza dell’amianto, materiale altamente cancerogeno se inalato, rende la vicenda ancora più delicata.
Le autorità valuteranno eventuali profili penali e civili, anche in relazione allo stato giuridico della società proprietaria del terreno. Intanto, la bonifica sarà inevitabile. Ma resta da chiarire chi pagherà il conto per anni di incuria e pericolo.
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