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Cronaca

Lavoro nero, alimenti scaduti e sporcizia: i carabinieri chiudono un negozio

Sequestrate cinquanta confezioni di alimenti scaduti; sanzioni per oltre 17.000 euro

Lavoro nero, alimenti scaduti e sporcizia: i carabinieri chiudono un negozio

Lavoro in nero, alimenti scaduti, igiene inesistente e sicurezza sul lavoro mai vista. È il bilancio choc del blitz condotto dai Carabinieri di Alessandria Cristo, congiuntamente al Nucleo Ispettorato del Lavoro (NIL), al Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (NAS) e alla polizia locale, che ha portato alla chiusura di un esercizio commerciale in via Lumelli e a una raffica di sanzioni per oltre 17.000 euro.

Il negozio, che sulla carta avrebbe dovuto servire la comunità, è risultato invece un concentrato di violazioni, tanto da costringere le autorità a mettere i sigilli immediati. A partire dal lavoratore in nero trovato all’interno, mai segnalato, e dall’assenza totale del Documento di valutazione dei rischi (DVR): due mancanze gravi, che hanno portato il NIL a disporre la sospensione dell’attività e a denunciare la titolare, per un’ammenda di oltre 9.000 euro, a cui si aggiungono 4.000 euro di sanzione amministrativa.

Ma non è tutto.

A fare da contraltare alle irregolarità sul lavoro, ci ha pensato il NAS, che ha contestato carenze igienico-strutturali e l’assenza del manuale di autocontrollo HACCP, strumento essenziale per garantire la sicurezza alimentare. Risultato: altri 4.000 euro di multa. Durante l’ispezione sono state inoltre sequestrate cinquanta confezioni di alimenti scaduti, pronte per essere messe in vendita.

Una situazione che ha spinto i militari a valutare una nuova proposta di chiusura, stavolta per carenze igienico-sanitarie, che si aggiungerebbe al provvedimento del NIL.

Sul fronte delle violazioni amministrative e commerciali, sono in corso accertamenti da parte della polizia locale, che potrebbe a breve elevare ulteriori sanzioni, completando il quadro sanzionatorio più pesante degli ultimi mesi per il territorio alessandrino.

L’operazione è l’ennesimo segnale del pugno duro contro chi gestisce attività economiche ignorando ogni norma su lavoro, igiene e sicurezza. Una linea chiara: chi non rispetta le regole, chiude i battenti.

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