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Cronaca

Incide la "V" di Vendetta sul volto della rivale: 14enne sfregiata con un accendino

Dopo insulti e minacce, l’aggressione in strada: la vittima soccorsa in ospedale, l’autrice trasferita in comunità

Incide la "V" di Vendetta sul volto della rivale

Incide la "V" di Vendetta sul volto della rivale: 14enne sfregiata con un accendino (foto di repertorio)

Un’aggressione cruenta, carica di simbolismo e dolore, ha scosso il capoluogo piemontese: due quattordicenni, compagne di scuola ma non amiche, sono le protagoniste di un inquietante episodio di violenza tra minori. Una delle due, dopo aver atteso la sua rivale all’uscita da scuola, l’ha affrontata in strada, urlandole minacce e insulti, prima di aggredirla fisicamente. Il gesto più drammatico: l’incisione con un accendino sul volto della vittima della lettera "V", ispirata al film e fumetto V per Vendetta.

L’episodio è avvenuto lo scorso mese, ma solo ora emergono i dettagli, mentre i Carabinieri e la Procura dei minori di Torino sono impegnati nelle indagini. All'origine della violenza, ci sarebbe una gelosia sentimentale: la ragazza ferita avrebbe mostrato interesse per un coetaneo vicino al gruppo dell’aggressore.

Il gesto, classificato come reato di sfregio, ha portato il giudice per le indagini preliminari a disporre una misura cautelare per l'autrice dell'aggressione, ora affidata a una comunità per minori. La vittima, invece, è stata immediatamente soccorsa e accompagnata in ospedale.

Non era la prima tensione tra le due adolescenti. Già in passato si erano verificati contrasti, ma mai si era arrivati a tanto. L’aggressione, di una brutalità impressionante, ha aperto un dibattito sulla gestione delle relazioni tra giovanissimi, sui modelli culturali di riferimento e sul ruolo della scuola e delle famiglie nel prevenire derive violente.

A parlare è l'avvocato Luigi Mandrone, che difende la ragazza autrice del gesto: «La mia assistita è una ragazza fragile, che ora sta facendo i conti con le conseguenze delle proprie azioni. È molto dispiaciuta e fin da subito avrebbe voluto chiedere scusa alla vittima. Le scuse, in questo momento, sono l’unica cosa che si sente di poter fare». Il legale sottolinea anche l’ipotesi di emulazione, che verrà approfondita con l’aiuto di una psicologa.

Il caso resta aperto e offre uno spaccato inquietante dell’universo adolescenziale, dove la fragilità emotiva può trasformarsi in violenza cieca, e dove il confine tra finzione cinematografica e realtà può pericolosamente sfumare.

Il gesto più drammatico: l’incisione con un accendino sul volto della vittima della lettera "V", ispirata al film e fumetto V per Vendetta.

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