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Cronaca

Lancia oggetti dal balcone: l'intervento della Polizia porta alla scoperta di un laboratorio della droga

Scoperti oltre un chilo di cannabis, funghi allucinogeni e materiale per lo spaccio: la segnalazione dei vicini porta la polizia a un sequestro record

Lancia oggetti dal balcone

Lancia oggetti dal balcone: l'intervento della Polizia porta alla scoperta di un laboratorio della droga

Nel quartiere torinese di Madonna di Campagna, un uomo di 31 anni ha dato in escandescenze lanciando oggetti dal balcone della sua abitazione in via Saorgio. Un gesto che ha messo in allarme i residenti, spingendoli a chiamare le forze dell’ordine per evitare che la situazione degenerasse. Nessuno poteva immaginare che dietro quella scenata si nascondesse un vero e proprio laboratorio domestico per la produzione e lo spaccio di droga. Quando la polizia è arrivata sul posto, si è trovata davanti a un individuo aggressivo e poco collaborativo. Gli agenti del commissariato di zona hanno insistito finché l’uomo non ha aperto la porta, svelando un appartamento in condizioni al limite della vivibilità: mobili danneggiati, sporcizia ovunque e un odore fortissimo di marijuana che impregnava l’aria.

Una volta all’interno, le forze dell’ordine hanno iniziato un controllo che ha portato a una scoperta sconcertante. In due grandi scatole nascoste tra i rifiuti sono stati trovati 11 arbusti essiccati di cannabis, per un totale di 1,475 kg di sostanza pronta allo spaccio. Ma non era tutto: all’interno dell’abitazione c’erano anche vasi, terriccio, strumenti per il confezionamento, e persino una busta contenente funghi allucinogeni. In cucina, nascosti tra i pensili e una piccola cassaforte, sono stati rinvenuti anche 355 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività illecita.

L’uomo è stato immediatamente arrestato con l’accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. L’intervento delle forze dell’ordine, oltre a fermare una possibile attività criminale, ha messo in evidenza quanto sia fondamentale la collaborazione dei cittadini. Senza la segnalazione dei residenti, l’operazione non sarebbe stata possibile e quel laboratorio illegale sarebbe potuto rimanere operativo ancora a lungo.

Questo episodio si inserisce in un quadro più ampio che riguarda l’intero territorio torinese, dove la lotta al traffico di droga sta diventando una delle principali priorità. Recentemente, tra Chivasso e Torino, sono stati arrestati altri nove individui, prevalentemente cittadini albanesi e rumeni, coinvolti in una rete di spaccio sempre più articolata e radicata. Gli investigatori parlano di un fenomeno in crescita, difficile da contenere, che richiede azioni costanti e coordinate tra polizia, istituzioni e comunità locale. Il caso di via Saorgio è emblematico: un piccolo appartamento trasformato in base operativa per la coltivazione e la vendita di sostanze stupefacenti, scoperto per caso grazie all’irruenza del suo stesso occupante.

E proprio quella rabbia incontrollata, manifestata pubblicamente, ha segnato la fine di un’attività criminale ben organizzata ma nascosta tra le mura domestiche. Le indagini proseguono per capire se l’uomo fosse legato a una rete più ampia o se agisse in autonomia, ma il messaggio che arriva è chiaro: la sinergia tra cittadini e forze dell’ordine è la chiave per combattere efficacemente il degrado urbano e il crimine sommerso. In una Torino sempre più attenta alla sicurezza dei suoi quartieri, episodi come questo dimostrano che la partecipazione della comunità può fare la differenza, trasformando una segnalazione in un risultato concreto.

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