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Cronaca
19 Marzo 2025 - 17:58
Massimiliano De Stefano
Un altro ascensore del Movicentro distrutto. Non rotto, non guasto, proprio scassato. Un dettaglio che fa la differenza, perché non si tratta di un normale malfunzionamento dovuto all'usura, ma dell'ennesimo atto di vandalismo – o, più probabilmente, di un'azione deliberata. Difficile pensare a un gruppo di ragazzini annoiati: chi frequenta il Movicentro sa bene chi comanda in quell’area. E no, non sono le istituzioni.
Il danno non è un semplice fastidio. Senza ascensore, chi ha difficoltà motorie, chi spinge un passeggino o chiunque non possa fare le scale deve inventarsi soluzioni alternative. E qual è l’unica via d’uscita? Percorrere un paio di centinaia di metri e usare l’ascensore del Bennet. Un surreale cortocircuito urbano: il supermercato garantisce un servizio migliore del Comune.
C’è chi si consola dicendo: "Li prenderanno". Certo. Peccato che le telecamere di videosorveglianza siano tutte fuori uso. Un caso? Oppure il solito schema: nessun occhio indiscreto, nessun volto registrato, nessun responsabile.
La verità è che Ivrea continua a essere un perfetto esempio di gestione "creativa" della sicurezza pubblica. L’Amministrazione si riempie la bocca di progetti e iniziative, ma nei luoghi dove si decide la qualità della vita – come il Movicentro e la stazione ferroviaria – il degrado avanza senza freni. Di giorno e di notte il regno incontrastato degli spacciatori, come sostiene il titolare del Buffet della stazione Adriano Vaglio.
A denunciare l’accaduto è Massimiliano De Stefano, consigliere comunale.
Riceve quotidianamente segnalazioni dai cittadini: "Non ci posso fare niente se gli eporediesi vedono me come un riferimento. Ogni giorno qualcuno mi scrive per raccontarmi storie di degrado e insicurezza. Io credo che l'Amministrazione comunale debba impegnarsi di più. Ormai non c'è più tempo da perdere...".
La verità è che Ivrea non è più una città sicura, e non basta più un presidio delle forze dell’ordine. A ricordarcelo sono il furto di due automezzi di RFI parcheggiati a fianco della vecchia stazione e l'arresto di un gruppo di spacciatori arrestati dai carabinieri pochi giorni fa.
Forse l’unica soluzione è l’esercito, e per mesi, non per qualche giorno.
Perché il problema non è la percezione della sicurezza: il problema è la cronaca.
E finché telecamere e ascensori continueranno a guastarsi "al momento giusto", gli spacciatori potranno dormire sonni tranquilli.
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