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Cronaca

A Cuorgnè l’ennesima farsa del divieto di avvicinamento: arrestato ma subito liberato

Un altro caso di violenza di genere: nonostante il divieto di avvicinamento, un uomo perseguita l'ex compagna

A Cuorgnè

A Cuorgnè l’ennesima farsa del divieto di avvicinamento: arrestato ma subito liberato

Un uomo di 35 anni, residente a Torino, è stato arrestato a Cuorgnè per aver violato il divieto di avvicinamento imposto nei confronti della sua ex compagna. La donna, accortasi della presenza dell’uomo nei pressi della sua abitazione, ha prontamente contattato il 112 e si è rifugiata nella caserma dei carabinieri, dove lui è stato poi fermato.

Una scena che si è ripetuta nel tempo: la relazione, finita nel 2023, era già stata segnata da minacce, molestie e atti di stalking, con tanto di prima denuncia presso la procura di Ivrea. La situazione è resa ancora più delicata dalla presenza di bambini, spesso testimoni degli episodi di tensione. Nonostante gli ordini restrittivi, l’uomo aveva già trasgredito in due precedenti occasioni, manifestando una costante incapacità di accettare la fine del rapporto.

Dopo l’ultimo episodio, il tribunale ha convalidato l’arresto, confermando il divieto di avvicinamento ma disponendo la liberazione del 35enne in attesa del giudizio direttissimo. L’uomo ha negato ogni responsabilità, sostenendo di essersi recato in caserma per altre ragioni e di essere arrivato lì per caso subito dopo l’ex compagna. A prescindere dalla versione fornita, resta il dato che evidenzia l’aumento preoccupante dei reati legati alla violenza di genere.

In Canavese, solo nel 2024, sono stati aperti quasi tre fascicoli al giorno per maltrattamenti, stalking o violenze. Un dato che richiama l’urgenza di intervenire con decisione, applicando con rigore le misure cautelari e proteggendo le vittime con una rete efficiente di supporto. Il caso di Cuorgnè mostra quanto sia fondamentale denunciare ogni violazione, anche la più “piccola”, perché spesso è proprio da questi segnali che si riesce a prevenire il peggio. La legge da sola non basta: serve consapevolezza, rapidità nell’azione e una ferma volontà di proteggere chi ha già trovato il coraggio di dire basta.

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