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Cronaca
09 Marzo 2025 - 16:19
Pochi giorni fa Sergio Notarnicola (qui con la figlia Tiziana) aveva festeggiato i 90 anni
Si è spento a 10 giorni dal suo 90° compleanno Sergio Notarnicola, il "portierone" dell’Alessandria, protagonista nella Serie A degli anni ‘50 e simbolo di un’epoca gloriosa per i Grigi. Il 27 febbraio aveva festeggiato il traguardo con una torta su cui campeggiava una sua immagine in maglia grigia, quella che aveva difeso con orgoglio per quattro stagioni.
L’annuncio della sua scomparsa è arrivato dalla figlia Tiziana, che ha voluto ricordarlo con un messaggio pieno d’amore:
“Ciao papà. Ti ringraziamo per tutto l’amore che ci hai sempre donato e per la bella famiglia che hai saputo tenere sempre vicina!”.
Un tributo semplice, ma che racchiude tutto ciò che Sergio Notarnicola ha rappresentato dentro e fuori dal campo: un uomo solido, un punto di riferimento per la famiglia e per la sua Alessandria.
Tifosi e appassionati del calcio locale si sono subito stretti nel cordoglio. In prima fila Museo Grigio, l’associazione che custodisce la memoria della storia dell’Alessandria Calcio, che ha voluto rendere omaggio a un giocatore che ha lasciato un segno profondo nel club e nei cuori della sua gente.
Dopo gli inizi nelle società dilettantistiche romane, Notarnicola emigrò negli Stati Uniti con la famiglia e fu tesserato dai Brooklyn Italians, riuscendo persino a disputare alcune partite con la Nazionale USA. Ma il richiamo dell’Italia fu troppo forte.
Nel 1957-1958 entrò nella rosa del Torino, prima di essere ceduto all’Alessandria nell’ottobre del 1958. Un trasferimento che segnò la svolta della sua carriera.
Il suo debutto in Serie A, il 19 ottobre 1958, è una pagina di storia del calcio alessandrino: in Milan-Alessandria (5-1), parò un rigore a Nils Liedholm, uno dei più grandi fuoriclasse della storia rossonera. Un gesto che lo consegnò immediatamente alla leggenda.
Restò con i Grigi anche dopo la retrocessione del 1960, difendendo la porta della squadra per un totale di quattro stagioni. Dopo Alessandria, il suo percorso proseguì con le maglie di Foggia e Piacenza, fino al ritiro dal calcio giocato.
Chiusa la carriera agonistica, decise di tornare ad Alessandria, la città che lo aveva adottato e che lo ha accompagnato fino all’ultimo giorno. Qui intraprese una nuova vita da commerciante, restando sempre legato ai colori che lo avevano reso celebre.
Il calcio italiano perde un altro pezzo della sua storia. L’Alessandria perde il suo "portierone".
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