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19 Febbraio 2025 - 09:53
Torino, set fotografico da incubo: modella 35 enne denuncia molestie durante uno shooting
Un momento di creatività e lavoro si è trasformato in una drammatica esperienza per una modella di 35 anni, che ha denunciato il fotografo con cui stava collaborando per molestie e comportamenti inappropriati. La vicenda, iniziata nel maggio 2023, si è conclusa il 18 febbraio 2025 con il patteggiamento a dieci mesi di carcere con pena sospesa per il professionista torinese, accusato di violenza sessuale lieve.
La modella aveva accettato di posare per un set destinato ad arricchire il suo portfolio fotografico, accettando un rimborso spese di 100 euro. Il servizio si sarebbe svolto presso l'abitazione del fotografo, situata in una zona periferica alle porte di Torino. Durante la sessione, però, la situazione è precipitata: mentre la donna si cambiava in bagno, l'uomo avrebbe fatto irruzione, costringendola a cacciarlo. Più tardi, durante gli scatti, avrebbe compiuto gesti inappropriati, come schiaffeggiarla sul fondoschiena e toccarle il seno con la scusa di verificarne la naturalezza.
L'episodio più grave si è verificato alla fine del servizio, quando il fotografo ha chiesto alla modella di togliere la biancheria intima per evitare che risultasse visibile negli scatti. La donna, pur provando disagio, ha accettato. A quel punto, l'uomo si sarebbe completamente spogliato, avvicinandosi a lei in modo inappropriato. "Ero paralizzata, non sapevo come reagire", ha raccontato la vittima, spiegando di aver cercato di mantenere la calma per uscire dalla situazione senza aggravare la tensione.
set fotografico da incubo
Rientrata a casa, la modella ha continuato a ricevere messaggi e foto intime non richieste dal fotografo. Dopo essersi confidata con alcune amiche, ha deciso di denunciare l'accaduto. Il procedimento giudiziario, durato quasi due anni, si è concluso con il patteggiamento dell'imputato e un risarcimento di 2.000 euro, che la vittima ha annunciato di voler devolvere a un'associazione contro la violenza sulle donne. "È stato un percorso doloroso, ma voglio trasformare questa esperienza in qualcosa di utile per altre donne", ha dichiarato.
L'avvocato Marco Latella, difensore dell'imputato, ha sottolineato come il patteggiamento non costituisca un'ammissione di colpa. "Il mio assistito ha scelto questa strada per evitare le conseguenze di un lungo iter processuale che avrebbe inciso sulla sua vita personale e lavorativa", ha spiegato il legale. Secondo la difesa, i fatti sarebbero stati travisati e la denuncia sarebbe frutto di un malinteso.
Il caso ha suscitato un acceso dibattito sul rispetto e sulla sicurezza nell'ambito della fotografia e dello spettacolo, settori dove le dinamiche professionali possono talvolta sfumare in situazioni ambigue e pericolose. La vicenda evidenzia la necessità di maggiori tutele per le lavoratrici e i lavoratori del settore, affinando strumenti di prevenzione e garantendo ambienti di lavoro dove la professionalità e il rispetto siano sempre al primo posto.
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