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Cronaca
08 Febbraio 2025 - 18:56
Baby gang
Ivrea, ore 15 di un normale pomeriggio, ma non per tutti (s'intende "normale"). Succede ad un ragazzino. Bloccato alla fermata dell’OVS, minacciato con una bottiglia rotta e rapinato da due balordi in pieno giorno. Cellulare rubato, tanta paura e la solita domanda che ormai aleggia su questa città: ma davvero nessuno ha visto nulla?
A raccontare l’episodio sul gruppo Facebook "Ivrea libera" è la madre della vittima, furiosa e amareggiata. «Lunedì farò denuncia per aggressione e rapina, tanto ho nome e cognome dei due balordi», ha scritto, rivelando che suo figlio ha perfettamente riconosciuto i due aggressori.
Uno vive nella zona del parco di Piazza Primo Maggio a Bellavista, l’altro bazzica il Movicentro.
Due facce note, almeno tra i giovani. Recidivi, secondo la madre, che denuncia un clima di impunità in città.
Come se non bastasse, la vicenda ha avuto un inquietante sequel poche ore dopo. Alla stazione, il ragazzo ha incrociato di nuovo uno dei due rapinatori, il quale si è addirittura vantato del suo ruolo: «Io sono il capo del Movi», gli avrebbe detto.
Un’affermazione che lascia poco spazio all’interpretazione: il Movicentro è ormai al centro di una micro criminalità minorile, con piccoli boss che si sentono intoccabili.
Se la denuncia della madre ha acceso il dibattito, lo sconcerto maggiore riguarda il fatto che nessuno sia intervenuto, nessuno abbia visto, nessuno abbia detto nulla.
Possibile che nessuno abbia assistito a un’aggressione in una zona trafficata, in pieno pomeriggio?
Possibile che l’indifferenza abbia ormai superato ogni limite?
Sui social in molti si sono detti preoccupati. «Mi spiace molto per tuo figlio. Non dev’essere stato facile trovarsi di fronte a due balordi armati», scrive un utente. Altri sottolineano come ormai Ivrea non sia più una città sicura.
Ci si chiede se la situazione verrà ignorata ancora a lungo o se finalmente verranno presi provvedimenti concreti. La denuncia arriverà lunedì, ma chi interverrà per impedire che domani succeda di nuovo?
Sullo sfondo un accordo siglato per "propaganda" tra l'amministrazione comunale e l'Associazione "carabinieri" in pensione.
"Saranno anche in giro a far controlli ma non si vedono - commenta e stigmatizza il consigliere comunale Massimiliano De Stefano - Non mi fate dire per l'ennesima volta che l'unica soluzione è un presidio delle forze dell'ordine (e va benissimo la Polfer) all'interno dei locali del Movicentro..."
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