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Cronaca
08 Febbraio 2025 - 15:40
Coltivavano cereali e leguminose su terreni demaniali da anni, senza preoccuparsi di avere un’autorizzazione. Tre agricoltori sono finiti sotto indagine e denunciati dalla Procura di Ivrea per l’occupazione abusiva di oltre 25 ettari di terreno lungo il fiume Po, un’area che appartiene al demanio nel territorio del Comune di Verrua Savoia, ma che è stata utilizzata senza alcuna concessione, come se fosse privata.
L’indagine è partita grazie ai controlli dei Carabinieri Forestali di Volpiano, che tra luglio 2024 e gennaio 2025 hanno eseguito sopralluoghi e verifiche sul campo, con il supporto della Regione Piemonte – Settore Tecnico Regionale Città Metropolitana di Torino. I militari hanno scoperto che i terreni, che un tempo rientravano nel ramo acque del Po, erano stati di fatto “presi in affitto” da chi non ne aveva alcun diritto, senza versare un centesimo alla Regione.
Dai calcoli degli uffici tecnici emerge un buco nelle casse pubbliche non da poco: il mancato pagamento del canone annuo ammonta a 8.621 euro, ma siccome l’occupazione si è protratta per dieci anni, il danno supera gli 86.000 euro, ai quali andranno aggiunti interessi e maggiorazioni. Una cifra che la Regione intende recuperare fino all’ultimo centesimo.
A finire nei guai sono tre agricoltori, che ora dovranno rispondere del loro operato davanti alla giustizia. Le accuse sono pesanti: occupazione abusiva di suolo pubblico e danno erariale. Per anni hanno seminato, raccolto e guadagnato sfruttando terreni che appartengono alla collettività, senza alcuna autorizzazione.
Il caso mette in luce un problema non da poco: la gestione delle aree demaniali, in particolare quelle lungo i corsi d’acqua, e il controllo del loro utilizzo. Quanti altri terreni pubblici vengono sfruttati da privati senza che nessuno se ne accorga? Quanti soldi finiscono persi mentre la Regione fa i conti con i tagli ai bilanci? Domande che restano aperte, mentre le indagini vanno avanti.
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