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Cronaca

Dentista di Rivoli condannato per legami con la 'Ndrangheta: sette anni e mezzo di carcere

Domenico Panetta, dentista di Rivoli, condannato per estorsione e concorso esterno in associazione mafiosa

Dentista di Rivoli condannato

Dentista di Rivoli condannato per legami con la 'Ndrangheta: sette anni e mezzo di carcere

Domenico Panetta, 69 anni, dentista di Rivoli, è stato condannato dal Tribunale di Torino a sette anni e sei mesi di carcere per il suo coinvolgimento in attività illecite legate alla criminalità organizzata. Secondo la sentenza, Panetta avrebbe avuto rapporti con esponenti della 'ndrangheta, rispondendo delle accuse di concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione e reimpiego di denaro di provenienza illecita.

La pubblica accusa, rappresentata dai pm Paolo Toso e Monica Abbatecola, aveva chiesto una pena di otto anni e sei mesi, ma il collegio giudicante ha optato per una condanna leggermente ridotta. Le indagini, condotte dalla Direzione Distrettuale Antimafia, hanno svelato come lo studio dentistico di Panetta, tra il 2015 e il 2018, fosse stato trasformato in un punto di riferimento per incontri e affari illeciti. Grazie a microspie e telecamere nascoste, gli investigatori hanno documentato le frequentazioni del dentista con figure di spicco della criminalità organizzata, tra cui Renato Macrì e Giacomo Lo Surdo.

Uno degli episodi chiave dell'inchiesta riguarda l’interessamento di Panetta per favorire un’azienda legata alla famiglia Crea nell’assegnazione di appalti pubblici. Il dentista avrebbe cercato di ottenere l’appoggio di esponenti politici locali, come Francesco Massaro, ex consigliere comunale di Rivoli (già condannato a quattro anni e sei mesi per induzione indebita), per favorire la vittoria della società in alcune gare d’appalto. Tuttavia, i contratti non furono mai assegnati.

Operazione della DDA

Coinvolto anche un carabiniere

Un altro aspetto dell’indagine ha riguardato il coinvolgimento di un carabiniere, già condannato, a cui Panetta avrebbe chiesto di verificare l'eventuale presenza di intercettazioni nei confronti di un affiliato alla 'ndrangheta. Il militare, non in grado di accedere a tali informazioni, avrebbe finto di portare a termine la richiesta, assicurando falsamente al dentista che non vi erano indagini in corso.

Tra le vicende emerse durante il processo, anche l’acquisto di una Jaguar d’epoca, comprata da un ristoratore torinese. L’auto era stata pagata in parte da Panetta, che aveva versato circa 5.000 euro, mentre Rocco Macrì, suo socio nell'acquisto, non aveva saldato la propria quota. Nonostante l’assenza di un passaggio di proprietà formale, la vettura continuava a essere utilizzata, anche per celebrazioni nuziali. Quando Panetta ha cercato di recuperare la somma investita, si è rivolto a Antonio Ritorto, che è stato condannato a cinque anni e quattro mesi per estorsione.

Con questa sentenza, il tribunale ha messo un altro tassello nella lotta alle infiltrazioni mafiose nel territorio piemontese, confermando ancora una volta il ruolo chiave delle indagini della DDA nel contrasto alla criminalità organizzata.

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