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Cronaca

Rapina violenta in villa: imprenditore e figlia minacciati con cacciavite e martello

Tre uomini armati si introducono in una villa, svegliano le vittime e le costringono a cedere denaro e gioielli

Rapina violenta in villa

Rapina violenta in villa: imprenditore e figlia minacciati con cacciavite e martello (foto di repertorio)

Hanno agito con freddezza, nel cuore della notte, sorprendendo le vittime nel sonno e costringendole con la forza a consegnare tutto ciò che avevano di valore. Un gruppo di tre rapinatori, armati di cacciavite e martello, ha fatto irruzione in una villa storica di via XXIV Maggio, portando via un bottino di duemila euro in contanti, gioielli d’oro e un orologio di valore. Ma a pesare più della perdita economica è il terrore che hanno lasciato dietro di sé.

La banda ha colpito nella notte tra mercoledì 29 e giovedì 30 gennaio 2025, scegliendo con cura un’abitazione in fase di ristrutturazione, probabilmente ritenendola meno protetta. All’interno si trovavano il proprietario, un imprenditore di 84 anni, e sua figlia di 46 anni, ignari di ciò che stava per accadere. I malviventi hanno forzato un ingresso e, una volta dentro, hanno svegliato bruscamente i due, minacciandoli con un accento dell’Est Europa. Senza dare loro il tempo di reagire, hanno intimato di consegnare denaro e oggetti preziosi, mentre rovistavano nelle stanze alla ricerca di altri beni di valore.

L’azione è durata diversi minuti, durante i quali padre e figlia hanno vissuto attimi di puro terrore. Il gruppo, deciso e organizzato, ha messo sotto pressione le vittime con minacce verbali, facendo capire che non avrebbero esitato a usare la violenza in caso di resistenza. Alla fine, ottenuto il bottino, si sono dileguati rapidamente nella notte.

Solo dopo la loro fuga, ancora sotto shock, le vittime sono riuscite a dare l’allarme. I Carabinieri, giunti sul posto, hanno raccolto le prime testimonianze e avviato le indagini. Gli investigatori stanno passando al setaccio la zona in cerca di possibili immagini dalle telecamere di sorveglianza, utili per identificare il gruppo e ricostruire il percorso di fuga. Al momento non si esclude che si tratti di criminali già attivi in altri colpi simili nella provincia.

La comunità di Chivasso, scossa dall’accaduto, si interroga ora sulla sicurezza nelle aree residenziali.

I Carabinieri, giunti sul posto, hanno raccolto le prime testimonianze e avviato le indagini

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