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Cronaca
22 Gennaio 2025 - 14:45
Giuseppe Summa
Il clima al pronto soccorso dell'ospedale di Ivrea si fa sempre più teso, con episodi di violenza che ormai si susseguono a un ritmo allarmante. In soli due giorni, il personale sanitario si è trovato a fronteggiare due situazioni critiche: un muro danneggiato domenica da un paziente e una scrivania ribaltata ieri sera da un'altra persona. A denunciare quanto accaduto è il Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche, che punta il dito contro l’escalation di aggressioni ai danni di medici e infermieri.
Domenica pomeriggio, un uomo noto per problemi psichiatrici e abuso di sostanze ha perso il controllo, sferrando un calcio a una parete del pronto soccorso e danneggiandola. L'intervento della polizia è stato necessario per riportare la situazione alla normalità. Ieri sera, un nuovo episodio di violenza ha coinvolto una donna in evidente stato di alterazione che, durante un momento di forte agitazione, ha ribaltato la scrivania del triage. Nell’azione, un’infermiera presente ha riportato una contusione alla mano, necessitando cure mediche.
“Il numero di aggressioni fisiche e verbali è allarmante - commenta il referente Nursind Giuseppe Summa - Sebbene il fenomeno sia presente in tutta Italia, i dati di Ivrea sono nettamente superiori rispetto alla media nazionale. Questo non può più essere ignorato.”
Secondo Summa, situazioni di violenza come queste sono ormai all'ordine del giorno e sono spesso legate a pazienti in stato di agitazione psicomotoria o sotto l’effetto di sostanze.
Il sindacato non le made a dire e coglie l’occasione per criticare l’assenza di interventi concreti nonostante la gravità della situazione fosse nota da tempo.
Ad ottobre, durante una giornata dedicata all’ordine e alla sicurezza pubblica, il Nursind non è stato invitato, un’assenza che oggi pesa ancora di più.
“Non siamo stati coinvolti in quell'occasione e questo ci è sembrato un segnale preoccupante - stigmatizza Summa - Ora chiederemo direttamente un incontro al Prefetto, perché la situazione di Ivrea merita maggiore attenzione.”
La richiesta del Nursind è chiara: accelerare sull’introduzione di misure di sicurezza concrete, come guardie armate all’interno del pronto soccorso, e riaprire il tavolo di confronto con la Direzione Generale e le autorità locali.
“Abbiamo bisogno di interventi immediati e strutturali. Le promesse non bastano più”, aggiunge Summa, facendo riferimento agli impegni già annunciati dalla Regione Piemonte ma ancora in fase di attuazione.
A complicare ulteriormente il lavoro del personale sanitario è il cronico sovraffollamento del pronto soccorso, una problematica che coinvolge non solo Ivrea ma molte altre strutture ospedaliere in Italia.
Tuttavia, come sottolineato dal Nursind, la combinazione di carenze organizzative, un flusso costante di pazienti in stato di alterazione e l'assenza di misure di prevenzione adeguate rende Ivrea un caso particolarmente critico.
“Ogni episodio di violenza non è solo un danno fisico o psicologico per chi lo subisce, ma un colpo alla capacità del sistema di garantire un servizio adeguato alla comunità”, conclude Summa.
Il Nursind ribadisce l’urgenza di mettere in atto tutte le misure necessarie per proteggere il personale sanitario e i pazienti stessi, oltre a sollecitare un monitoraggio più serrato delle dinamiche che portano a situazioni di conflitto. Tra le proposte avanzate, figurano la formazione specifica per il personale su come gestire situazioni di alta tensione, la presenza costante delle forze dell’ordine nei momenti di maggiore affluenza e un piano di prevenzione che coinvolga anche i servizi territoriali per la gestione di pazienti con problematiche psichiatriche o di dipendenza.
Nel frattempo, la situazione al pronto soccorso di Ivrea resta difficile. Gli operatori sanitari infatti da mesi, per non dire anni, sono già messi a dura prova dalle croniche difficoltà organizzative e dal sovraccarico di lavoro.
Inutile specificare che per il Nursind, il tempo delle parole è finito...
"Condanniamo con fermezza tutti gli atti di violenza nei confronti degli operatori - dichiara la direzione generale dell'Asl To4 - Su questo tema, siamo a conoscenza che diversi interventi sono già stati realizzati: la localizzazione del servizio di vigilanza accanto al punto Triage e l’intensificazione dei passaggi delle forze dell’ordine presso le strutture più critiche, che si sono aggiunti agli strumenti già presenti, come la videosorveglianza. Questa Direzione, nei giorni scorsi, ha deciso di prevedere la presenza di guardie armate come ulteriore strumento deterrente; la gara d’appalto è in corso di svolgimento. Nel rispetto delle competenze e dei ruoli, sarà massimo l’impegno aziendale nel proseguire con le azioni utili a garantire la sicurezza dei propri operatori e il dialogo con le forze dell’ordine e con tutti gli altri attori interessati. E’ comunque chiaro che tutto ciò che si può mettere in atto per fronteggiare il problema della violenza nei confronti degli operatori non può evitare che si manifestino singoli comportamenti violenti nei confronti degli operatori stessi, che, ribadiamo con determinazione, non sono permessi né tollerati ...".
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