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Cronaca
09 Gennaio 2025 - 22:30
Decine di denunce e perquisizioni in otto città
Lo scorso 8 novembre, circa un centinaio di ultras della Juventus e del Torino hanno trasformato, a colpi di bombe carta, alcune vie del centro di Torino in un campo di battaglia. Era la vigilia del derby di andata.
Questa mattina, a pochi giorni dalla partita di ritorno, per quegli scontri avvenuti nei pressi della Gran Madre, un'operazione della Digos scattata all'alba ha portato alla denuncia di 23 persone per rissa, travisamento e porto abusivo di oggetti atti a offendere.
Sono stati emessi 73 provvedimenti DASPO e due sedi degli ultras della Juve sono state chiuse. Tra il materiale sequestrato, oltre agli indumenti utilizzati quella notte, ci sono manganelli telescopici, coltelli, bombolette di gas urticante e bastoni. In particolare, la polizia ha recuperato un arsenale degli ultras bianconeri: decine di bombe carta e razzi, materiale che gli investigatori sospettano potesse essere utilizzato in vista del derby di sabato. La posizione del titolare di un bar di Moncalieri, alle porte di Torino, dove è stato ritrovato gran parte del materiale esplosivo, è al vaglio degli inquirenti.
Gli scontri tra i tifosi nel giorno del derby tra Juventus e Torino
Perquisizioni sono state effettuate anche ad Asti, Novara, Alessandria, Pavia, Savona, Varese e Piacenza, dove risiedono alcuni degli indagati. Tra i denunciati figura il lanciacori della curva bianconera, identificato insieme ad altri juventini la sera della maxi rissa, durata una decina di minuti e particolarmente intensa.
Le indagini, coordinate dal pm Paolo Scafi, si sono concentrate sugli appartenenti ai gruppi Ultras Granata 1969 (Torino), Drughi e Primo Novembre (Juventus), che si erano dati appuntamento in quel luogo, ritenendo erroneamente che vi fossero poche telecamere di sicurezza.
Proprio grazie alla videosorveglianza è stato possibile identificare la maggior parte dei partecipanti agli scontri, tra cui una ventina già diffidati per analoghi episodi di violenza. Dieci dei diffidati non appartengono a gruppi organizzati: si tratta di tifosi granata che durante la partita danneggiarono i seggiolini e i bagni dei settori ospiti dell'Allianz Stadium. Oltre ai DASPO, per loro la Juventus ha applicato il codice di gradimento, che vieta l'accesso all'impianto sportivo indipendentemente dalla diffida. L'operazione odierna ha una valenza non solo repressiva ma anche preventiva, poiché, come spiega il capo della Digos torinese, Carlo Ambra, "è avvenuta due giorni prima del derby, dunque tutto il materiale sequestrato è ormai nelle mani delle forze dell'ordine, costituendo un monito per una migliore gestione dell'evento sportivo".
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