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Cronaca
09 Gennaio 2025 - 11:49
A processo 6 dipendenti del servizio Spresal dell'Asl To4 (foto d'archivio)
Si è aperto oggi, 9 gennaio 2025, il processo riguardante l'infortunio sul lavoro avvenuto nel luglio 2018 nei capannoni delle Officine Meccaniche Piemontesi (OMP) a Busano. Il caso, che vede imputate otto persone tra titolari dell'azienda e funzionari dell'ASL TO4, si preannuncia complesso e dai risvolti controversi. La giudice Stefania Cugge, presidente del collegio del Tribunale di Ivrea, ha disposto una perizia tecnica sulla macchina brocciatrice sotto sequestro, accogliendo la richiesta delle difese, e ha rigettato la costituzione di parte civile avanzata dal sindacato Fiom.
L'infortunio, avvenuto nel 2018, aveva causato la parziale amputazione della falange di un dito di un operaio. La macchina coinvolta è una brocciatrice risalente a un periodo antecedente alla Direttiva Macchine, il che solleva interrogativi sulla conformità agli attuali standard di sicurezza. Nonostante l'incidente, il macchinario è rimasto in funzione fino al 2022, quando un consulente esterno nominato dalla Procura ha finalmente imposto il suo spegnimento.
Il Gip Fabio Rabagliati aveva chiuso l’inchiesta nel 2024, rinviando a giudizio otto persone. Si tratta di Letizia Bergallo, 48 anni, attuale direttrice dello Spresal d'Ivrea (Servizio prevenzioni e infortuni sul lavoro), (avvocato Alessia Caserio), l'ex direttore Lauro Reviglione, 68 anni, (avvocato Pio Coda) e i funzionari Massimo Gai, 63 anni (avvocato Luca Fiore), Salvatore Orifici, 62 anni, (avvocato Andrea Aliprandi), Simone Gaida, 31 anni, (avvocato Giovanni Lageard) e Barbara Masseroni, 53 anni, (avvocato Paolo Campanale). Sono accusati, a vario titolo, di favoreggiamento, falso e perdita del corpo di reato.
Dovranno rispondere di lesioni, invece, Michele Rosboch, 81 anni, e il figlio Fabrizio, 52 anni (amministratore delegato di Omp). I difensori di padre e figlio, gli avvocati Gianluca Vallero e Elena Corgner, hanno presentato una memoria chiedendo l'archiviazione.
Nel corso dell'udienza, i legali della difesa hanno sottolineato l'importanza di disporre una perizia tecnica per verificare la conformità della macchina ai requisiti minimi di sicurezza e la sua presunta pericolosità. La Procura, rappresentata dalla pm Valentina Bossi, ha ribadito che il macchinario è sotto sequestro dal luglio 2023 e che l’azienda non ha mai prodotto una perizia di parte per confutare le accuse.
“L’azienda lamenta un danno economico per il fermo della macchina, ma non ha mai presentato una perizia tecnica che dimostri la sicurezza del macchinario”, ha osservato la pm Valentina Bossi. La giudice Cugge ha ritenuto rilevante disporre una perizia e ha fissato al 23 gennaio 2025 la nomina del consulente tecnico, posticipando l’avvio dell’istruttoria dibattimentale a giugno.
Il processo ha registrato un colpo di scena con il rigetto dell’istanza di costituzione di parte civile avanzata dal sindacato Fiom Federazione Impiegati Operai Metallurgici del sindacato Cgil. Il sindacato ha argomentato di aver subito un danno diretto dall’episodio, in quanto la tutela dei lavoratori rientra nelle sue prerogative. Tuttavia, il Tribunale ha giudicato tardiva la richiesta, sottolineando che l’esistenza del processo era conoscibile già da giugno 2024. La Fiom, tramite il segretario provinciale Edi Lazzi, dice però di aver appreso dell’udienza solo lo scorso novembre da alcuni articoli di giornale, e ha quindi presentato un'istanza di remissione in termini il 9 gennaio scorso.
L’inchiesta si è concentrata anche sul comportamento dei tecnici dello Spresal, che, secondo la pm Bossi, avrebbero continuato a consentire l’utilizzo del macchinario nonostante non fosse a norma. Nel 2022, dopo ulteriori verifiche, il macchinario è stato definitivamente bloccato da un consulente esterno nominato dalla Procura. Gli ispettori avrebbero anche allegato foto di un macchinario simile, ma non corrispondente a quello effettivamente sotto indagine.
La prossima udienza, fissata per il 23 gennaio 2025, vedrà la nomina del perito incaricato di analizzare la macchina brocciatrice. Solo dopo la perizia tecnica si potrà procedere con l’istruttoria, il cui avvio è previsto non prima di giugno 2025.
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