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Mancano le coperte in ospedale? L'Asl risponde alle polemiche su Facebook

Per la direzione non ci sarebbe un problema generale, ma si tratterebbe di un "caso isolato"...

Asl To 4

Secondo l'azienda l’iperafflusso di pazienti potrebbe aver causato una "non immediata fornitura della biancheria da letto da parte del servizio di lavanolo"

"Non risultano criticità in merito alla disponibilità di coperte."

Così si apre la nota stampa dell’Asl TO4, firmata dal dottor Paolo Franzese, direttore della Medicina e Chirurgia di Accettazione e di Urgenza di Chivasso, in risposta alla polemica scoppiata nei giorni scorsi sui social.

Secondo Franzese, l’iperafflusso di pazienti potrebbe aver causato una "non immediata fornitura della biancheria da letto da parte del servizio di lavanolo", ma precisa: "Il pronto soccorso non avrebbe avuto difficoltà a richiedere le coperte ad altri reparti ospedalieri. Oggi, 2 gennaio, abbiamo verificato che la dotazione è appropriata rispetto alle postazioni di lavoro."

Il direttore ha inoltre ipotizzato che si sia trattato di un "difetto di comunicazione di un singolo operatore nei confronti di una familiare di una persona ricoverata," spiegando che l’episodio è in fase di valutazione.

L'ingresso dell'ospedale di Chivasso

La vicenda è stata innescata qualche giorno fa.

Il caso è esploso dopo che Cristina Barbieri, cittadina di Chivasso, ha pubblicato un appello su Facebook, denunciando la mancanza di coperte al pronto soccorso.

"Buongiorno e buon anno a tutti," ha scritto, "volevo chiedere se qualcuno ha delle coperte vecchie da donare. Mio marito è ricoverato al pronto soccorso di Chivasso e mi ha detto che non hanno abbastanza coperte per tutti. Io gliel’ho dovuta portare da casa. Se qualcuno ne ha, portatele per favore perché ci sono anziani senza coperte di notte! Grazie mille."

Il post ha scatenato un’ondata di indignazione.

Tra i commenti, Giovanna Tatti scrive: "Che vergogna un pronto soccorso senza coperte." Beatrice Alia definisce la situazione "assurda", mentre Raffi Bi, con amarezza, ironizza: "Dopo 5 giorni di ricovero al pronto soccorso, posso solo suggerire ai familiari di guardare negli armadi dei bagni... magicamente potrebbero esserci."

A cercare di riportare la discussione a toni più strettamente pratici è intervenuto anche il dottor Claudio Moretti, direttore del reparto di Cardiologia, che ha invitato i cittadini a segnalare il caso all’Ufficio Relazioni con il Pubblico o a contattarlo in privato. Tuttavia, il gesto non è stato sufficiente a placare le polemiche.

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