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Cronaca

Addio a Mario Bella: cuore dell’Admo e simbolo di speranza per tanti malati

Dopo la morte del figlio Rossano, Bella ha dedicato la sua vita alla sensibilizzazione sulla donazione di midollo osseo

Addio a Mario Bella

Addio a Mario Bella: cuore dell’Admo e simbolo di speranza per tanti malati

Cosa spinge una persona a dedicare la propria vita a una causa? Per Mario Bella, la risposta era chiara: l’amore per il figlio e la volontà di trasformare una tragedia personale in un’opportunità di speranza per molti. Oggi, 2 gennaio, la comunità di Villar Perosa si riunisce nella chiesa di Sant’Aniceto per l’ultimo saluto a un uomo che ha lasciato un’impronta indelebile nel cuore di tanti.

La storia di Mario Bella è una di quelle che scuotono l’anima. Dopo la scomparsa del figlio Rossano, avvenuta il 9 ottobre 1989 a soli 20 anni, Mario scelse di non cedere al dolore, ma di trasformarlo in un’arma contro l’indifferenza.
Rossano, in attesa di una donazione di midollo osseo mai arrivata da Londra, lasciò un testamento spirituale che divenne la guida per il padre: «Per amore di Dio, non fate che la mia morte non serva a nulla, combattete la leucemia». Queste parole spinsero Mario a dedicarsi instancabilmente alla sensibilizzazione sulla donazione di midollo osseo, portando avanti una battaglia che salvò migliaia di vite.

La missione di Mario prese forma concreta con la fondazione dell’Associazione Donatori Midollo Osseo (Admo) Piemonte e Valle d’Aosta. Grazie alla sua guida, l’associazione è diventata un simbolo di speranza, aumentando la consapevolezza sull’importanza delle donazioni. Mario sognava un mondo in cui nessuno dovesse affrontare lo stesso dolore che colpì la sua famiglia, e il suo impegno instancabile ha permesso di salvare innumerevoli vite.

La missione di Mario prese forma concreta con la fondazione dell’Associazione Donatori Midollo Osseo (Admo) Piemonte e Valle d’Aosta

Uno dei momenti più memorabili del percorso di Mario fu l’incontro con il Presidente della Repubblica Azeglio Ciampi, nel 2003. In quell’occasione, consegnò al Capo dello Stato una copia della lettera-testamento di Rossano, un gesto carico di significato che portò il messaggio di suo figlio ai vertici istituzionali del Paese.

Oggi, mentre Villar Perosa si stringe intorno alla famiglia Bella, il ricordo di Mario vive nelle vite che ha toccato e nelle speranze che ha acceso. Il suo impegno per la causa della donazione di midollo osseo ha ispirato un’intera generazione, trasformando un dolore personale in un movimento collettivo di solidarietà.

Mario Bella ci lascia un’eredità unica: quella di un uomo che, pur segnato dalla tragedia, ha scelto di lottare per un futuro migliore per tutti. Il suo esempio dimostra che, anche di fronte alle avversità più grandi, si può trasformare il dolore in uno strumento di cambiamento e speranza, diventando un faro per la comunità e per le generazioni future.

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