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Operazione "Black Scrap"
06 Dicembre 2024 - 07:12
L'operazione "Black Scrap" della Guardia di Finanza in Canavese
Una vasta rete di traffico illecito di rifiuti, orchestrata attraverso un sistema di contabilità parallela e operazioni “in nero” per oltre 10 milioni di euro, è stata smascherata dalla Guardia di Finanza di Torino nell’ambito dell’operazione “Black Scrap”. Le indagini, condotte dai militari della Compagnia di Lanzo Torinese e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia torinese, hanno portato alla luce un’associazione per delinquere finalizzata alla gestione illecita di rifiuti, con 51 amministratori di società indiziati a vario titolo.
L’operazione ha preso avvio da una verifica fiscale eseguita su una società del Canavese, attiva nel commercio e recupero di rottami industriali e rifiuti non pericolosi, oggi in liquidazione. Durante l’ispezione, i finanzieri hanno scoperto una contabilità digitale “parallela”, nascosta nei sistemi informatici aziendali, che ha permesso di ricostruire un traffico non tracciato di oltre 54.000 tonnellate di materiale ferroso, venduto senza rispettare le normative ambientali e di tracciabilità.
Oltre la metà delle operazioni di compravendita, secondo gli inquirenti, sarebbe stata regolata in contanti, violando le disposizioni sulla circolazione valutaria. Il materiale, considerato dalla normativa vigente alla stregua di rifiuti, veniva ceduto senza conformarsi alle norme ambientali, in assenza di requisiti di tracciabilità e sicurezza previsti dalle legislazioni nazionali ed europee.
L'indagine è stata eseguita dalla Guardia di Finanza
L’indagine ha coinvolto 51 amministratori di società, di cui 4 riconducibili alla società di cui sopra e 47 legati ad altre realtà economiche, prevalentemente nel Nord Italia. Le accuse includono associazione per delinquere, traffico illecito di rifiuti, gestione non autorizzata e distruzione o occultamento di documenti contabili, come i “formulari rifiuti” e i documenti di trasporto.
Per i 5 presunti promotori del sodalizio criminale – i 4 amministratori canavesani e un imprenditore della Brianza – la Procura della Repubblica ha già chiesto il rinvio a giudizio.
L’Autorità Giudiziaria ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, con l’ipotesi accusatoria che dovrà ora essere vagliata nelle fasi processuali. Resta ferma, fino all’accertamento definitivo delle responsabilità, la presunzione di innocenza per tutti gli indagati.
L’operazione “Black Scrap” mette in evidenza i rischi legati alla gestione non conforme dei rifiuti e alle ricadute ambientali di attività illecite. I risultati delle indagini sottolineano, ancora una volta, l’importanza di un controllo rigoroso nel settore della gestione dei rifiuti, spesso terreno fertile per pratiche criminali e frodi fiscali.
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