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Cronaca

Badante truffa anziani: sottratti 170mila euro in un raggiro psicologico

Una donna di origini albanesi accusata di circonvenzione di incapace, indagini in corso

Badante truffa anziani

Badante truffa anziani: sottratti 170mila euro in un raggiro psicologico

Nel cuore dell'Astigiano, una tranquilla cittadina è stata scossa da un caso di cronaca che ha messo in luce le ombre di un raggiro ben orchestrato. Una badante di 47 anni, di origini albanesi, è stata accusata di aver sottratto oltre 170mila euro a una famiglia di Agliano Terme, approfittando della sua posizione di fiducia per manipolare psicologicamente le sue vittime.

La vicenda è emersa grazie alle indagini congiunte dei Carabinieri e della Guardia di Finanza di Canelli, sotto la direzione della Procura di Asti. Le forze dell'ordine hanno scoperto una serie di episodi di abuso e sfruttamento che hanno coinvolto la badante, la quale avrebbe dovuto prendersi cura degli anziani, ma che in realtà li ha resi vittime di una sudditanza psicologica. È un caso che solleva interrogativi inquietanti: come può una persona incaricata di proteggere e assistere diventare il carnefice di chi dovrebbe tutelare?

Secondo le accuse, la donna avrebbe sfruttato la sua relazione domestica per instaurare un controllo psicologico sulle sue vittime, convincendole a consegnarle ingenti somme di denaro. Questo tipo di manipolazione, noto come circonvenzione di incapace, è un reato particolarmente odioso perché si basa sulla fiducia e sulla vulnerabilità delle persone più deboli. La badante è stata deferita alla Procura e accusata di questo reato, aggravato dall'abuso della relazione domestica e dalla natura ingente del danno patrimoniale arrecato.

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Le misure cautelari e le prove raccolte

A seguito delle indagini, nei confronti della donna è stato emesso un divieto di dimora ad Agliano Terme e un divieto di avvicinamento alle presunte vittime. Inoltre, le autorità hanno applicato il braccialetto elettronico alla 47enne, una misura che sottolinea la gravità delle accuse. Durante le perquisizioni, è stata recuperata documentazione che, secondo la Procura, proverebbe l'appropriazione illecita del denaro. Questi documenti potrebbero rivelarsi cruciali per il procedimento giudiziario, fornendo le prove necessarie per dimostrare la colpevolezza della donna.

La notizia ha suscitato sgomento nella comunità di Agliano Terme, un luogo dove la fiducia reciproca e il supporto sono valori fondamentali. Questo caso mette in evidenza la necessità di vigilare attentamente su chi viene incaricato di prendersi cura delle persone più vulnerabili. È un monito per tutte le famiglie che si affidano a badanti e assistenti domiciliari, affinché prestino attenzione ai segnali di allarme e non esitino a denunciare comportamenti sospetti.

Le indagini dei Carabinieri e della Guardia di Finanza sono state fondamentali per portare alla luce questa vicenda. La loro collaborazione ha permesso di raccogliere prove decisive e di garantire che la giustizia faccia il suo corso. Il caso è ora nelle mani della Procura di Asti, che dovrà valutare le prove e decidere il destino della donna accusata.

Questo episodio solleva importanti riflessioni sulla fiducia e la vulnerabilità. In un mondo ideale, chi si prende cura degli anziani dovrebbe essere un angelo custode, non un predatore. Tuttavia, la realtà ci ricorda che non sempre è così. È essenziale che le famiglie siano vigili e che le istituzioni forniscano strumenti adeguati per prevenire e contrastare simili abusi.

Il futuro della donna accusata è ora nelle mani della giustizia. Se le accuse saranno confermate, dovrà rispondere delle sue azioni e affrontare le conseguenze legali del suo comportamento. Nel frattempo, le vittime e le loro famiglie dovranno cercare di ricostruire la fiducia e la serenità perdute.

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