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San Giorgio
15 Novembre 2024 - 18:55
Elisoccorso (archivio)
Un dramma si è consumato nel primo pomeriggio di venerdì 16 novembre tra San Giorgio Canavese e Montalenghe.
Un giovane di soli 26 anni ha perso la vita in circostanze tragiche.
La sua identità non è stata ancora resa pubblica. Quel che si sa è che sarebbe stato avvistato da una donna che avrebbe visto il suo corpo trascinato dalla corrente nel canale di Caluso. La donna, insieme a un'altra ragazza che stava correndo nelle vicinanze, ha prontamente lanciato l'allarme. Con un gesto di grande coraggio e prontezza, le due donne sono riuscite a bloccare il corpo con un bastone, impedendo che venisse ulteriormente trascinato dalla corrente. Un intervento che, purtroppo, non è bastato a salvare la vita del giovane.
L'INTERVENTO DEI SOCCORSI
La scena si è svolta in strada Ponte Ghè dove sono intervenuti rapidamente i soccorsi. L'elicottero dei Vigili del Fuoco, Drago 66, è stato tra i primi a giungere sul posto, seguito dai SAF (Speleo Alpino Fluviale), dai Vigili del Fuoco di Ivrea e dai Carabinieri della compagnia di Ivrea, guidati dal comandante Manuel Grasso. Anche i sommozzatori, la Croce di San Giovanni di San Giusto Canavese, la Croce Rossa di Castellamonte e l'elisoccorso del 118 hanno partecipato alle operazioni di salvataggio.
Nonostante gli sforzi congiunti dei soccorritori, che hanno tentato di rianimare il giovane sul posto, la situazione è apparsa subito critica. Il ragazzo è stato elitrasportato d'urgenza all'ospedale Molinette di Torino, dove i medici hanno fatto tutto il possibile per salvargli la vita. Tuttavia, le ferite riportate si sono rivelate troppo gravi e il giovane è deceduto poco dopo il suo arrivo in ospedale.
I Carabinieri stanno conducendo accertamenti per chiarire le circostanze esatte che hanno causato la caduta nel canale. Al momento, non si esclude alcuna ipotesi e non sono state rilasciate dichiarazioni ufficiali sulle dinamiche dell'incidente. E' certa solo la causa della morte per annegamento.
La morte del giovane ha suscitato un'ondata di commozione e solidarietà tra i residenti di San Giorgio. In un momento di così grande dolore, la comunità si stringe attorno alla famiglia della vittima, offrendo supporto e conforto. "Brave persone - racconta chi li conosce - grandi lavoratori".
Secondo alcune indiscrezioni sembrerebbe che il giovane, un ragazzo riservato, educato, gentile con tutti, avesse perso il posto di lavoro. Subito dopo pranzo era uscito per una passeggiata e, avvicinandosi troppo alla sponda, potrebbe aver messo male un piede.
Un tratto del canale di Caluso
È in momenti come questi che emerge la forza di una comunità unita, capace di affrontare insieme le avversità. La tragedia di San Giusto Canavese ci ricorda quanto la vita possa essere fragile e imprevedibile.
In un attimo, tutto può cambiare, lasciando dietro di sé solo domande senza risposta e un dolore profondo. Mentre le indagini proseguono, la speranza è che si possa fare chiarezza su quanto accaduto, affinché episodi simili non si ripetano in futuro.
Questo incidente solleva inevitabilmente questioni sulla sicurezza dei canali e delle aree circostanti. È fondamentale che le autorità locali valutino la possibilità di implementare misure preventive per evitare che simili episodi possano ripetersi. La sicurezza dei cittadini deve essere una priorità, e ogni lezione appresa da eventi come questo deve tradursi in azioni concrete.
Nei giorni scorsi la protesta era montata ad Arè di Caluso dove un residente lamentava proprio la pericolosità dell'argine del corso d'acqua, nel tempo completamente eroso dalla deforestazione e dagli eventi atmosferici.
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