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14 Novembre 2024 - 19:13
Ad Arè, frazione di Caluso, in via San Michele, il canale di Caluso, costruito per trasportare acqua ai campi coltivati, si è trasformato in una pericolosa minaccia per i residenti. Il canale, in un tratto di circa 500 metri privo di protezione, ha visto cedere gli argini a seguito del taglio di alberi lungo il percorso. La forza dell’acqua ha eroso le sponde, causando frequenti esondazioni che invadono la stretta strada comunale che corre parallela al canale.
La situazione è preoccupante non solo per la sicurezza dei mezzi agricoli, come trattori e camion che transitano nella zona, ma anche per i numerosi residenti che utilizzano quella strada per attività ricreative: jogging, passeggiate in bici e uscite con i bambini.
L’acqua che straripa rappresenta un rischio per chiunque vi transiti e, nei mesi invernali, peggiora ulteriormente con la formazione di pericolose lastre di ghiaccio che rendono la strada impraticabile. Senza dimenticare la presenza di nebbia, sia al mattino che al calar del sole, che abbassa notevolmente la visibilità, con il serio rischio di "prendere male le misure" e cadere nel canale.
Lo scorso inverno, una donna di origine rumena ha perso la vita scivolando accidentalmente nel canale: la corrente e l’acqua gelida non le hanno lasciato scampo. Il tragico evento, però, è stato bollato come un comune incidente.
Canale di Caluso: è un rischio per tutti!
I residenti, profondamente preoccupati, denunciano la mancanza di risposte concrete da parte delle autorità. Luca Ferrando, residente e lavoratore presso l’azienda agricola Cascina Vittoria, situata alla fine di via San Michele, ha più volte contattato gli enti responsabili, ma senza successo. “Ho segnalato il problema più volte,” racconta Ferrando, “ma le autorità continuano a ignorare la situazione.”
La risposta dell’amministrazione comunale non si è fatta attendere, ma non ha portato a soluzioni. Secondo il Comune, la messa in sicurezza del canale non è di loro competenza; tuttavia, il Consorzio del Canale Demaniale di Caluso, che dovrebbe intervenire, rifiuta di assumersi la responsabilità, rimbalzando il problema nuovamente all’amministrazione comunale.
La vicenda ha generato rabbia e frustrazione tra i cittadini, che si chiedono perché la sicurezza di via San Michele sembri di scarsa importanza per le autorità. È lecito chiedersi se questa sia una zona di “serie B” e perché le istituzioni locali non abbiano ancora trovato una soluzione. Il rischio di ulteriori tragedie è tangibile e, di fronte al muro delle istituzioni, cresce il timore che l’inerzia possa costare la vita ad altre persone.
Di chi è la responsabilità? E soprattutto, quando si decideranno a intervenire? La comunità attende risposte concrete, sperando che la sicurezza dei cittadini diventi finalmente una priorità.
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