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Ivrea
15 Luglio 2024 - 06:00
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Tutto sarebbe iniziato intorno alle 23 di venerdì scorso in piazza Lamarmora, quando un gruppo di giovani in cerca di nuove sensazioni, s'è divertito a vandalizzare il dehors di un bar chiuso. Qualche ora dopo, intorno alle 3 del mattino, "panico" in un bar aperto di corso Nigra.
Non è chiaro se si tratti delle stesse persone in entrambi gli episodi, ma le descrizioni coincidono.
In piazza Lamarmora, il gruppo, composto da 5 o 6 ragazzi, stando ai racconti, avrebbe iniziato a spintonarsi e a lanciare le sedie, rompendone alcune e danneggiando un vaso con piante.
Nel bar aperto di corso Nigra, invece, si sarebbero presentati in tre, di cui due armati di coltelli poi disarmati dagli avventori del bar. Ad un cliente hanno lanciato addosso un vaso ed è rimasto ferito. Successivamente, si sono allontanati.
I carabinieri della Compagnia di Ivrea, giunti sul posto dopo gli eventi, stanno cercando di ricostruire i fatti e identificare i responsabili. È stata presentata una denuncia per lesioni contro ignoti.
Insomma come si può sintetizzare tutto questo se non puntando il dito contro il fenomeno delle baby gang?
Della questione se n'era occupato qualche settimana fa il consiglio comunale discutendo una mozione dei consiglieri comunali Gabriele Garino e Andrea Cantoni dei Fratelli d'Italia
Se approvata avrebbe obbligato la giunta del sindaco Matteo Chiantore a intensificare le misure e installare più telecamere in alcuni quartieri, teatro di atti di vandalismo e molestie.
I due consiglieri avevano riconosciuto che la repressione da sola non può essere la soluzione. Avevano insistito sulla necessità di programmi educativi mirati nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, con l’obiettivo di sensibilizzare i giovani sulle conseguenze delle loro azioni e sull’importanza del rispetto reciproco, sperando di eradicare il problema alla radice.
“Il fenomeno delle baby gang - avevano specificato - non solo preoccupa per gli episodi di violenza diretta, ma anche per il senso di insicurezza che genera tra i cittadini, influenzando negativamente commercianti e residenti, che si vedono costretti a convivere quotidianamente con il timore di nuovi disordini...”.
A mettere fine ad ogni dibattito ci aveva pensato la consigliera comunale Vanessa Vidano.
“Le uniche tre righe di questa mozione che condivido - è intervenuta - sono quelle in cui si parla di formazione e prevenzione a scuola. Portare una mozione di questo tipo in consiglio mi sembra esagerato. A detta delle Forze dell’ordine, le baby gang a Ivrea non esistono. Si fa fatica a parlare di baby gang anche a Torino... Parliamo di ragazzi tra i 14 e i 17 anni che si raggruppano con l’intento esplicito di delinquere e a Ivrea questo fenomeno stento a vederlo...”.
In sintesi, a suo dire, una mozione “scritta male”, ideata per creare un inutile allarmismo e in cui, peraltro, non si faceva riferimento a notizie di cronaca. Eccola accontentata. Adesso una notizia di cronaca c'è!
Peraltro a Vidano si era allineato il consigliere comunale Andrea Gaudino, che aveva definito la mozione “strumentale e fuorviante”.
“Un conto è dire che sono successi dei casi - aveva stigmatizzato - altra cosa è parlare di fenomeno diffuso in maniera capillare, di una piaga sociale ...”.
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