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Borgaro Torinese
13 Giugno 2024 - 17:57
Giuseppe Delicati, il medico no-vax di Borgaro, ha chiesto di patteggiare una pena di un anno e undici mesi di reclusione.
Delicati era finito sotto i riflettori della procura e dei carabinieri per aver firmato certificati medici arbitrari che esentavano i pazienti, anche non suoi, dalla vaccinazione anti Covid durante il periodo della pandemia.
La vicenda aveva attirato l'attenzione della nota trasmissione televisiva "Le Iene", che ha contribuito a far emergere il caso.
Delicati ha scelto di patteggiare, un'opzione che comporta un'ammissione delle accuse ma che permette di concludere rapidamente il procedimento a suo carico.
La pProcura ha accettato la richiesta, ritenendo congrua la pena proposta. Ora la decisione finale spetta al giudice del tribunale di Torino. Nel frattempo, Delicati ha optato per la pensione anticipata e ha lasciato il suo studio di Borgaro, cercando di lasciarsi alle spalle questa brutta vicenda.
Giuseppe Delicati, un tempo rispettato medico di famiglia, è diventato noto durante la pandemia per la sua posizione critica nei confronti della vaccinazione anti Covid. Nel corso del 2021, Delicati ha iniziato a rilasciare certificati di esenzione dalla vaccinazione, basati su presunte patologie incompatibili con il vaccino. Questi certificati erano rilasciati anche a persone che non erano suoi pazienti abituali, suscitando sospetti tra i colleghi e le autorità sanitarie.
L'inchiesta è partita a settembre del 2021, quando la procura di Torino ha cominciato a indagare sulla validità dei certificati rilasciati da Delicati. Le indagini hanno rivelato che molti dei certificati erano basati su motivazioni infondate, e che Delicati aveva agito senza una reale valutazione medica dei pazienti.
La trasmissione televisiva "Le Iene" ha giocato un ruolo cruciale nel portare alla luce il caso. Con una serie di servizi investigativi, il programma ha mostrato come Delicati rilasciasse certificati di esenzione senza un'adeguata visita medica. Questo ha spinto le autorità a intensificare le indagini, che hanno portato alla denuncia formale di Delicati e di altri 82 individui coinvolti.
Il caso di Delicati non riguarda solo il medico, ma coinvolge anche 82 persone che avevano ottenuto i certificati di esenzione. Questi individui, tra cui infermieri, operatori socio-sanitari, insegnanti e componenti delle forze dell'ordine, sono stati accusati di concorso in falso. La procura ha chiesto il rinvio a giudizio per questi soggetti, che risiedono nella provincia di Torino.
L'inchiesta ha messo in luce le falle nel sistema di controllo delle esenzioni vaccinali, sollevando preoccupazioni sulla sicurezza e l'integrità del sistema sanitario. Gli investigatori hanno sottolineato come la diffusione di certificati falsi abbia messo a rischio la salute pubblica, favorendo la circolazione del virus in ambienti sensibili come ospedali e scuole.
L'avvocato di Delicati, Gianfranco Visca, ha dichiarato che il suo assistito intende chiudere questa brutta pagina della sua vita e che crede di aver agito in buona fede. Delicati ha sostenuto di aver rilasciato i certificati basandosi sulle informazioni fornite dai pazienti e sulle sue valutazioni mediche. Tuttavia, ha deciso di patteggiare per evitare un lungo e doloroso processo.
Questo caso rappresenta un esempio eclatante delle tensioni e delle controversie che hanno caratterizzato la gestione della pandemia di Covid-19. Mentre il medico cerca di ricostruirsi una nuova vita lontano dalla professione, le autorità continuano a lavorare per assicurare che episodi simili non si ripetano, proteggendo la salute pubblica e mantenendo la fiducia nel sistema sanitario.
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