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Operazione Echidna
09 Aprile 2024 - 11:56
Salvatore Gallo Sasà è finito nelle carte dell'ordinanza dei carabinieri
Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere al gip Giuseppe Pasqua, 80 anni, e il figlio Domenico Claudio, 53 anni, di Brandizzo, arrestati venerdì scorso dai carabinieri nell’inchiesta Echidna sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Piemonte.
"Non è mia abitudine - è la dichiarazione del loro legale, l'avvocato Cosimo Palumbo - commentare i processi sui media. E anche in questo caso non intendo venir meno alla mia regola. Posso dire che i miei assistiti si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, riservandosi di rendere dichiarazioni quando avremo esaminato gli atti depositati di cui solo sabato abbiamo avuto copia: e si tratta di migliaia di pagine".
Al centro dell’inchiesta “Echidna” sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nel torinese e in particolare, negli appalti autostradali e stradali e nei lavori di movimento terra, ci sono loro, insieme a Michael Pasqua, 40 anni, nipote del capo locale Giuseppe, il boxeur, torna dagli Usa ieri e consegnatosi ai carabinieri del Ros. Nell’organizzazione figurerebbe anche Giuseppe Taverniti, 46 anni, di Rondissone.
I Pasqua ieri si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, mentre ha invece parlato, tramite il suo legale, Roberto Fantini, 58 anni, l'ex amministratore delegato di Sitalfa messo agli arresti domiciliari venerdì scorso.
L'operato di Fantini all'Orecol (l'osservatorio della Regione sulla trasparenza e legalità degli appalti, da cui si è dimesso stamani) non è oggetto d'interesse da parte degli inquirenti.
"Dal nostro punto di vista le accuse non sono soltanto infondate, ma sono anche molto deboli. Noi siamo fiduciosi. E Fantini è sereno, perché sa di non aver fatto nulla di quanto gli viene contestato". Lo ha detto l'avvocato difensore, Roberto Capra, al termine dell'interrogatorio di garanzia di Fantini.
In merito ai rapporti di Sitalfa (società che si occupa della manutenzione dell'autostrada Torino Bardonecchia) con una ditta di Brandizzo riconducibile a una famiglia secondo gli inquirenti legata alla criminalità organizzata calabrese, Capra ha sottolineato che si trattava "di normali rapporti di lavoro con una società che poteva regolarmente lavorare sul territorio piemontese in quanto non è mai stata estromessa dalla white list”.
Ieri invece la Dda di Torino ha presentato un ricorso contro la decisione del giudice di lasciare a piede libero Salvatore Gallo, detto Sasà, 83 anni, storico esponente prima del Psi a fianco di Bettino Craxi e poi del Pd.
Ex manager della Sitaf, la società che gestisce l'autostrada del Frejus, secondo quanto emerge dalle carte dell’inchiesta avrebbe sfruttato il suo potere e le sue conoscenze per elargire favori così da ottenere voti da convogliare verso i candidati del Pd di sua fiducia alle amministrative del 2021. Sasà è accusato anche di peculato. Su un presunto tentativo di estorsione il gip non ha rilevato estremi di reato.
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