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Cronaca

Lorenzo, il bambino abbandonato nel cassonetto, verrà adottato. La madre non lo ha riconosciuto

Chi vuole adottare Lorenzo?

Lorenzo, il bambino abbandonato nel cassonetto, verrà adottato. La madre non lo ha riconosciuto

Non si è presentata la madre del piccolo Lorenzo, il neonato che circa due settimane fa era stato abbandonato vicino a un cassonetto dei rifiuti a Villanova. 

Era sabato 13 gennaio e la famiglia Laforet, residente in paese in vicolo San Giuseppe, aveva sentito dei rumori, simili a dei miagolii, provenire da un bidone dell’immondizia. 

Insospettiti, padre e figlio (Paolo e Casey) sono usciti di casa e hanno trovato il neonato lì, vicino ai rifiuti e con ancora cordone ombelicale a placenta attaccati. 

Immediatamente allertati i soccorsi e le autorità, il piccolo era stato portato d’urgenza all’ospedale di Ciriè, dove i medici del reparto di pediatria lo hanno curato e gli hanno dato un nome: Lorenzo. 

Da legge, la madre avrebbe avuto 10 giorni per presentarsi presso la struttura e riconoscere il bambino: il termine è scaduto ieri, ma non si è fatto vivo nessuno. La procura dei minori di Torino, che sta gestendo la vicenda, ha dato il via libera allo stato di adottabilità del neonato aprendo la procedura di pre-affidamento. 

A poco è servito, purtroppo, l’appello che il sindaco di Villanova Roberto Ferrero aveva rivolta alla donna: “il bambino ora è al sicuro, quella in una situazione drammatica è la madre - aveva spiegato il primo cittadino - la invito a farsi avanti, abbiamo tutta una rete di servizi di assistenza che possono aiutarla”. 

Il piccolo Lorenzo, dunque, verrà presto adottato da una nuova famiglia. E nel mentre aspetta nel reparto di pediatria di Ciriè, dove viene nutrito con latte artificiale, sta bene ed è sommerso dai tanti regali che stanno continuando ad arrivare: pannolini, tutine e giochi. 

L'ospedale di Ciriè: Lorenzo è nel reparto di pediatria

A livello di indagini, gestite dalla procura di Ivrea, è emerso un elemento: gli inquirenti sono certi del fatto che la donna non abbia agito da sola. Sarebbe stato infatti impossibile per lei mettersi in macchina subito dopo il parto, c’è stata almeno un’altra persona (che sia il padre o un conoscente) complice dell’abbandono. 

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