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Cronaca

Uccide la moglie a bastonate ma viene riconosciuto "semi infermo mentalmente"

Così potra evitare l'ergastolo

Uccide la moglie a bastonate ma viene riconosciuto "semi infermo mentalmente"

Violenza sulle donne

Giovenale Aragno, 74 anni, si troverà di fronte alla Corte d'Assise d'Ivrea il prossimo 13 febbraio per rispondere dell'omicidio della moglie Silvana Arena, 74 anni, avvenuto l'7 agosto 2022. L'uomo è accusato di aver brutalmente colpito la moglie con un bastone di legno, usato come battipanni. Il femminicidio si consumò nell'abitazione della coppia situata nel quartiere La Rigola a Venaria Reale.

Il Giudice per le Indagini Preliminari di Ivrea, Antonio Borretta, su richiesta del pm Daniele Piergianni, ha deciso di mandare a processo Aragno, attualmente detenuto presso una struttura sanitaria residenziale in provincia di Asti. Durante l'udienza, il giudice Borretta ha respinto la richiesta della difesa, rappresentata dall'avvocato Roberto Caranzano del foro di Asti, che sollevava una questione di legittimità costituzionale per un rito alternativo. Tuttavia, tale questione verrà nuovamente presentata durante il dibattimento.

Secondo l'avvocato Caranzano, "siamo di fronte a un individuo per il quale è stata accertata una parziale incapacità di intendere e volere. Questa limitazione parziale dovrebbe evitare la condanna all'ergastolo e richiede quindi di superare l'ostacolo rappresentato dalla richiesta del rito alternativo introdotta dal codice rosso".

L'ultimo femminicidio...

"Se domani sono io, mamma, se non torno domani, distruggi tutto. Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima". E' l'ennesimo dolore, una storia dal finale già scritto quella di Giulia Cecchettin , 22 anni sequestrata e brutalmente uccisa dall'ex fidanzato Filippo Turetta. Quello di Giulia è il 105esimo femminicidio in Italia dall'inizio del 2023, e arriva a pochi giorni dal 25 novembre, la Giornata contro la violenza sulle donne. I versi - ricondivisi anche da Elena Cecchettin, la sorella maggiore della ragazza -  attribuiti alla poeta e attivista peruviana Cristina Torre Cáceres, sono il grido alto di questi giorni.
Femminicidio: sulla Treccani si legge: uccisione diretta o provocata, eliminazione fisica o annientamento morale della donna e del suo ruolo sociale.

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