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Cronaca
10 Novembre 2023 - 11:15
L'attaccante del Toro Demba Seck
Il presunto caso di revenge porn, che ha coinvolto una giovane residente nel ciriacese e Demba Seck, calciatore di serie A attualmente sotto la guida di Juric nel Toro, non sarà oggetto di discussione in aula di tribunale. Il giudice per le indagini preliminari di Torino ha deciso di archiviare l'indagine avviata a seguito della denuncia presentata dalla ragazza alla tenenza di Ciriè lo scorso gennaio.
I due protagonisti di questa vicenda si erano incontrati in una famosa discoteca torinese, ma la loro relazione era stata breve. Dopo la rottura con il calciatore, quest'ultimo avrebbe inviato alla giovane un video di un loro precedente rapporto, registrato in segreto, dopo averla vista conversare con un'altra ragazza in un locale di Torino. La ragazza, temendo la diffusione del video sui social, ha deciso di denunciare l'accaduto.
Di fronte alla richiesta di archiviazione avanzata dal pubblico ministero, il giudice ha accettato la decisione di archiviare l'indagine.
Si ipotizza che ciò sia dovuto a un accordo economico riservato tra i legali della giovane e il calciatore del Torino, che avrebbe portato alla chiusura della vicenda. Nel frattempo, la procura di Milano sta indagando sul pubblico ministero della procura di Torino, accusato di aver cancellato il filmato dal telefono del calciatore durante una perquisizione.
Nella storia era infatti poi stato coinvolto anche un magistrato di Torino. Il pubblico ministero che si occupava dell'indagine, Enzo Bucarelli, è stato infatti iscritto nel registro degli indagati dopo essere stato accusato dalla procura di Milano di frode in processo penale e depistaggio nell'ambito dell'indagine su Seck.
Al centro dell'indagine un'accusa di revenge porn
Infatti, Bucarelli avrebbe avvertito l'agente di Seck prima di perquisire la casa del giocatore, permettendo così all'entourage e ai legali del giocatore di essere già in casa al momento della perquisizione. Ma ci sarebbe un ulteriore elemento: Bucarelli avrebbe cancellato durante la perquisizione il video incriminato dal telefono di Seck, sia dalla memoria dello smartphone sia da chat con amici in cui il video sarebbe già stato diffuso.
Il revenge porn, una forma di abuso digitale che coinvolge la diffusione non consensuale di materiale intimo, continua a rappresentare una sfida per la società digitale contemporanea. Questo fenomeno doloroso, che ha un impatto devastante sulle vittime, si manifesta attraverso la divulgazione online di foto o video privati, spesso a seguito di relazioni che sono andate male.
Recentemente, un caso di revenge porn ha attirato l'attenzione mediatica quando una giovane residente nel ciriacese ha denunciato un calciatore di serie A, affermando di essere stata vittima di diffusione non autorizzata di un video intimo. La vicenda, che aveva suscitato l'interesse del pubblico, è stata oggetto di un'indagine giudiziaria che, alla fine, è stata archiviata dal giudice per le indagini preliminari di Torino.
Il contesto digitale, con la facilità di condivisione e diffusione tramite i social media, ha amplificato la portata del revenge porn, rendendo il recupero e il controllo delle immagini compromettenti un compito arduo per le vittime. La diffusione virale di tali contenuti può causare danni irreparabili alle persone coinvolte, influenzando la loro vita personale, professionale e psicologica.
Un aspetto particolarmente complesso del revenge porn è la sua gestione giuridica. Le leggi in materia variano ampiamente da paese a paese e spesso la definizione precisa di questo tipo di abuso non è chiaramente definita nei codici legali. Le vittime si trovano spesso di fronte a un labirinto giuridico, con sfide che vanno dalla raccolta di prove all'affrontare barriere burocratiche.
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