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Cronaca

Su Tik Tok altre accuse contro il calciatore granata: "Demba ha ripreso anche me"

Ma i fatti risalirebbero a più di due anni fa e non è più possibile sporgere denuncia

Su Tik Tok altre accuse contro il calciatore granata: "Demba ha ripreso anche me"

"Adesso mi sento in colpa per non averlo denunciato".

A dirlo, quando la denuncia non è più possibile perché sono trascorsi due anni dal presunto reato, è una ragazza di 22 anni, che su TikTok sostiene di essere stata ripresa anche lei dal calciatore del Toro Demba Seck, come da fascicolo in Procura a Torino dopo la denuncia della ex ragazza del granata, vicenda per cui il pm ha chiesto peraltro l'archiviazione.

L'ATTACCANTE DEL TORO DEMBA SECK

Lo riporta il quotidiano Repubblica, a proposito del video in cui questa giovane parla, mostrando sullo sfondo messaggi che attribuisce al giocatore e in cui dice esserci state anche minacce. Minacce che nemmeno la magistratura potrà indagare, vista l'impossibilità della denuncia ormai tardiva.

Una sorta di "Me Too" (anch'io, letteralmente) che viene fuori all'indomani della denuncia sporta da una giovane ciriacese nei confronti del bomber del Toro.

I fatti risalgono a gennaio quando la vittima, una bella ragazza di 25 anni residente a Ciriè,  ha deciso di denunciare il suo ex compagno ai Carabinieri agli ordini del comandante Felice Meo.

Secondo quanto emerso, dopo la fine della loro relazione, il calciatore avrebbe avvicinato la giovane in un locale di Torino. Il calciatore ha inviato un video esplicito sul telefono della ragazza, nel quale erano registrati momenti di intimità tra di loro.

Ad accompagnare l'invio del video, un messaggio percepito come una minaccia: "Continua a parlare, mi raccomando."

Temendo che il video potesse essere diffuso attraverso i social media o altri mezzi, la giovane donna ha immediatamente fatto denuncia ai carabinieri della città in cui vive, Ciriè, segnalando i suoi timori e facendo scattare l'indagine in corso.

Nella storia è poi stato coinvolto anche un magistrato di Torino.

Il pubblico ministero che si occupava dell'indagine, Enzo Bucarelli, è stato iscritto nel registro degli indagati dopo essere stato accusato dalla procura di Milano di frode in processo penale e depistaggio nell'ambito dell'indagine su Seck.

Infatti, Bucarelli avrebbe avvertito l'agente di Seck prima di perquisire la casa del giocatore, permettendo così all'entourage e ai legali del giocatore di essere già in casa al momento della perquisizione.

Ma ci sarebbe un ulteriore elemento: Bucarelli avrebbe cancellato durante la perquisizione il video incriminato dal telefono di Seck, sia dalla memoria dello smartphone sia da chat con amici in cui il video sarebbe già stato diffuso.

Sarebbe stata la Guardia di Finanza, presente alla perquisizione, a presentare una relazione sull'operato di Bucarelli.
Le indagini su Seck restano in carica alla Procura di Milano.

Questo gesto ha scatenato accuse gravi contro il pubblico ministero, tra cui frode in processo penale e depistaggio

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