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Strage di Brandizzo

La moglie di una delle vittime: "Ho trovato i giornalisti sotto casa, speravo in un errore"

Lo sfogo sui social: "Mio marito era andato a lavorare per mantenere la famiglia..."

Brandizzo

La moglie di Saverio Giuseppe Lombardo con il marito e la stazione di Brandizzo

"Amore, mi manchi da morire, oggi ancora di più: sabato era il nostro giorno libero, mi mancano le tue battute e il tuo borbottare. Ti amerò per sempre cuore mio".

Sono le parole scritte su Facebook dalla moglie di Giuseppe Saverio Lombardo, l'operaio di 53 anni di Vercelli morto nella strage di Brandizzo insieme ad altri quattro colleghi.

"Mio marito era andato al lavoro per mantenere la famiglia e per portare cibo - scrive la donna in un altro post -, vogliamo delle risposte e che non passi tutto come un incidente. Come è possibile una tale disgrazia, e che non sia stato detto a questi ragazzi di non iniziare il lavoro perché c'era un treno che passava? Come è possibile che al treno non sia stato comunicato che c'erano degli operai al lavoro?".

La donna aggiunge nel suo post: "Tornando dal lavoro ho visto dei giornalisti sotto casa che mi chiedevano di rilasciare un'intervista per la disgrazia. Salgo su a casa, accendo la tv sperando in uno sbaglio, ma vedo la foto di mio marito: vogliamo che il responsabile paghi". 

Intanto a Brandizzo sono accorsi i parenti di Sorvillo dalla Calabria.

Una casetta rosa in una zona residenziale che sa di campagna, poco lontano da quella ferrovia che ha cambiato per sempre le loro vite.

È quella dove viveva Giuseppe Sorvillo, 43 anni, uno dei cinque operai morti mentre lavoravano sui binari alla stazione di Brandizzo. Ora in quella casa sono rimasti la moglie e i due figli, un bimbo e una bimba, intorno ai quali si sono stretti i familiari, arrivati dalla provincia di Caserta subito dopo l'incidente.

Fuori da casa, avvolta nel silenzio, con un piccolo giardino dove si fa fatica a immaginare le risa e la gioia dei giochi, un gruppetto di parenti che parlano piano.

Fra di loro anche il fratello di Giuseppe, più giovane di lui di qualche anno. "Eravamo noi due, lui il primo io il secondo. Sono partito subito nella notte, appena ho saputo" dice soltanto, con un dolore composto. Per loro, adesso, è il momento dell'attesa, prima di potere accogliere le spoglie di Giuseppe al quale dire addio. Intanto anche nella casa in cui Sorvillo e la famiglia avevano vissuto in passato, c'è chi non li ha dimenticati e non riesce a credere a quanto è successo.

"Siamo tutti sconvolti - dice una vicina che rientra con la spesa - è una cosa inaccettabile".

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