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Cronaca
01 Settembre 2023 - 16:22
Il treno che ha investito gli operai
Ci sono i primi due indagati per la strage di Brandizzo, dove cinque operai sono morti travolti da un treno mercoledì notte.
La procura di Ivrea ha iscritto Antonio Massa, 46 anni, di Grugliasco, dipendente di Rfi che aveva il compito di fare da scorta al cantiere degli operai che dovevano sostituire un tratto di binari, e Andrea Girardin Gibin, 52 anni, di Borgo Vercelli, capocantiere della ditta Sigifer sempre di Borgo Vercelli.
Sono i due sopravvissuti alla strage, perché si trovavano poco distanti dagli operai travolti dal treno.
I magistrati ipotizzano il reato di omicidio e disastro “con dolo eventuale”, dunque doloso, volontario, ben più grave dei reati colposi per cui nelle prime ore è stato aperto il fascicolo dalle pm Giulia Nicodemi e Valentina Bossi.
La Procuratrice Generale di Ivrea Gabriella Viglione solo questa mattina ha parlato di gravissime violazioni delle procedure di sicurezza sul lavoro. Aggiungendo che, all'esito delle indagini compiute fino ad ora, l'autorizzazione a lavorare da parte di Rfi non c'era.
Gli inquirenti stanno passando al vaglio le procedure relative alle comunicazioni (o mancate comunicazioni) che hanno portato la squadra di operai a lavorare sui binari nonostante non fosse arrivato il nulla osta all’avvio del cantiere e ci fosse ancora il semaforo verde per i treni in transito, visto che la circolazione non era stata bloccata.
"Emergono già dei profili di responsabilità per i quali dovremo indagare delle persone a brevissimo - ha dichiarato la Pm Viglione questa mattina -. Al di là di questo, gli accertamenti proseguono per verificare esattamente se e quanto possa essere considerata sicura la procedura complessiva. Quindi anche quella che stava a monte di questo momento . E' evidente che quanto accaduto dimostra che il meccanismo di sicurezza non era sufficiente a tutelare adeguatamente un lavoro così delicato in una sede così pericolosa come la sede dei binari ferroviari".
Intanto il giorno dopo la tragedia costata la vita a cinque operai, la prima parola che viene in mente entrando alla stazione di Brandizzo è spettrale.
La calce sui binari e un silenzio irreale accolgono i pochi passeggeri presenti e i treni in transito, che sfrecciano sotto gli occhi dei cronisti che sono quasi gli unici presenti in questo angolo di paese, dove anche la piccola edicola e il bar sono quasi deserti.
Qualcuno prova a dire qualche parola che non nasconde lo sgomento, a dare una spiegazione a quanto accaduto, mentre le forze dell'ordine si mobilitano per l'arrivo di rappresentanti delle istituzioni.
Di fianco all'ingresso, sotto una cassetta delle lettere sbiadita, una macchia di colore è formata da qualche mazzo di fiori, con un lumino acceso. C'è ancora quello deposto ieri dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con il fiocco tricolore.
Il presidente Mattarella ieri ha deposto fiori per le vittime della strage di Brandizzo
Accanto, dei piccoli crisantemi gialli con un biglietto, 'rispetto per le vittime del lavoro onesto', e un mazzo, 'i vostri colleghi', poche parole su un cartoncino pinzato alla carta trasparente che avvolge cinque girasoli. Cinque, come le vittime di uno dei più gravi incidenti sul lavoro che il Piemonte ricordi.
Le vittime della strage di Brandizzo sono Kevin Laganà, 22 anni, Michael Zanera, 34, Giuseppe Sorvillo, 43, Giuseppe Saverio Lombardo, 52 e Giuseppe Aversa, 49.
Erano tutti dipendenti della Sigifer, impresa leader nel settore di costruzione e manutenzione degli impianti ferroviari.
Kevin Laganà il più giovane
Kevin, di origini messinesi, era stato assunto dell'azienda due anni fa.
"È sempre stato un grande lavoratore, da quando aveva 18 anni, con un sorriso brillante, educato e con tanta voglia di vivere", così, in lacrime, lo ricorda la cugina Cinzia.
"Assurdo sia tutto finito", aggiunge. Era molto legato al padre Massimo, che chiamava sui social "il mio eroe" e al fratello Antonino.
Da Melania, compagna del padre, che lo ha cresciuto, viene descritto come "solare".
"L'abbiamo visto ieri sera a cena come quasi tutti i giorni. Siamo distrutti", aggiunge la donna mentre cerca delle risposte davanti alla stazione. A Vercelli abitava anche Zanera.
Michael Zanera aveva 34 anni
"Era un ragazzo sveglio, intelligente, gli piaceva troppo quel lavoro - racconta Marco Faraci, lo zio di Michael - Un ragazzo in gamba, volenteroso, anche se sapeva che certe cose non andavano bene faceva finta di nulla, si sforzava e andava avanti sul lavoro".
Nome proprio in comune per gli altri tre morti. Giuseppe Aversa era di Chivasso, nel Torinese, ma da dieci anni viveva a Borgo D'Ale (Vercelli). Lascia la madre, la compagna e la sorella.
Giuseppe Aversa
"Con l'intera comunità borgodalese ci stringiamo intorno alla famiglia", commenta il sindaco della cittadina vercellese, Pier Mauro Adorno.
Giuseppe Sorvillo ieri, prima di andare a lavorare, aveva salutato - per l'ultima volta - la moglie e i suoi due bimbi piccoli.
Viveva a Brandizzo, ma era originario di Capua (Caserta).
Giuseppe Sorvillo
Amava la montagna e raccontava delle sue gite con la famiglia attraverso le foto sui social.
Giuseppe Saverio Lombardo era nato a Marsala (Trapani).
Giuseppe Saverio Lombardo
Sposato e padre di un figlio, aveva vissuto in Sicilia fino al 2001, poi si era trasferito in Piemonte, a Vercelli.
"E' stato terribile apprendere questa tristissima notizia. Non si può continuare a morire mentre si lavora", è stato il commento del sindaco di Marsala Massimo Grillo, mentre a Vercelli, dove viveva solo, la voglia di parlarne mancava.
"La comunità si è presa sulle sue spalle questa famiglia. Brandizzo ha sempre risposto bene, e lo farà anche questa volta".
All'indomani della tragedia costata la vita a cinque operai, il sindaco di Brandizzo, Paolo Bodoni, è tornato oggi alla stazione teatro del tragico incidente, a mostrare ancora una volta quanto la cittadina del Torinese si sia stretta intorno alle famiglie delle vittime. In particolare a quella di Giuseppe Sorvillo, che viveva proprio a Brandizzo, con la moglie e due figli.
"Stiamo cercando di creare una rete sociale intorno a questa famiglia - dice il sindaco -. Qui non hanno parenti, ma tanti vicini di casa e amici che gli vogliono bene e che gli stanno accanto. Noi mettiamo a disposizione tutto quello che possiamo, abbiamo attivato la Asl e l'assistente sociale per il supporto psicologico e aperto, tramite la onlus Una Finestra su Brandizzo, una sottoscrizione a favore della famiglia".
Inoltre da ieri, è stato proclamato il lutto cittadino fino al giorno dei funerali, al momento non ancora fissato.
Mobilitazione e raccolta forme a favore della legge di iniziativa popolare per introdurre il reato di omicidio e lesioni gravi o gravissime sul lavoro. E' quanto annuncia l'Usb secondo cui "la strage di operai avvenuta nelle scorse ore lungo la ferrovia Milano Torino non è, purtroppo, un incidente isolato".
"Nel nostro paese, infatti, è diffusa una cultura datoriale che vede nella salute e nella sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici un costo, da ridurre in favore dei profitti" spiega.
Il sindacato ricorda che dal 4 al 10 settembre è stata organizzata una mobilitazione sui posti di lavoro, per parlare con i lavoratori e le lavoratrici della nostra proposta e mettere al centro del dibattuto pubblico il tema della salute e della sicurezza sul lavoro. Dal giorno 4 sarà possibile anche firmare online tramite Spid e firma elettronica certificata.
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