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Chi l'ha visto?
27 Luglio 2023 - 00:46
Davide Gentile
Il 28 e 29 luglio l'associazione Penelope Piemonte, assieme ad alcuni membri della Detection Dogs Ticino, si recherà nuovamente nella zona del Colle del Nivolet per coordinare un ulteriore sopralluogo di ricerca per la scomparsa di Davide Gentile, di cui si sono perse le tracce dal 10 Settembre 2017.
Davide Gentile, postino di Settimo Torinese, allora trentenne, la sera precedente la scomparsa si era ritrovato a Torino con degli amici e aveva prelevato poco più di mille euro in contanti.
L’auto del padre, una Renault Kadjar di colore grigio e targata FK 324TL, che Davide aveva utilizzato la notte della sua scomparsa, era stata rinvenuta al confine tra Piemonte e Valle d’Aosta, precisamente sul Colle del Nivolet, frazione di Ceresole Reale, di fronte al Rifugio Savoia e proprio da questo luogo ripartiranno le ricerche.
Da allora, i genitori non hanno mai perso le speranze e hanno sempre cercato spiegazioni, con il sostegno dell'associazione Penelope Piemonte che da più di vent'anni si occupa di fornire assistenza ai familiari e agli amici delle persone scomparse.
Nei giorni prima della scomparsa Davide, secondo quanto riferito dai suoi amici e secondo quanto riportato anche dagli stessi genitori, aveva mostrato segni di fragilità psicologiche.
Quel giorno Davide indossava delle scarpe da ginnastica della Nike di colore arancione, dei jeans blu e una felpa con cappuccio di colore grigio e/o una felpa rossa con la scritta “Amsterdam”.
Davide aveva un tatuaggio in corrispondenza del polpaccio destro, di colore nero, e una scritta in corsivo recitante la frase “Never alone” (una parola sotto l’altra) e avente dimensione di cm. 8 in larghezza, e 6,5 cm in altezza.
La mattina del 10 settembre 2017 il cellulare, che Davide aveva con sé, risultava spento già dalla mattina alle 8,15.
Nella serata del 27 settembre del 2017, durante la trasmissione “Chi l’ha visto”, era arrivata una segnalazione da parte di una persona che sosteneva di aver visto Davide al supermercato Bennet di Castellamonte.
I genitori di Davide, Antonio e Maria Rosa, non hanno mai perso le speranze.
Si cercheranno elementi nuovi che possano permettere di ricostruire cosa sia successo esattamente quella sera di 5 anni fa.
I sopralluoghi effettuati al tempo non riuscirono a produrre risultati che permettessero ai genitori, Antonio e Maria Rosa, né di continuare a sperare, né di potersi rassegnare.
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