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Il caso

I carabinieri lasciano il paese, ma i furti continuano ad aumentare

I residenti non si sentono sicuri, alcuni hanno anche preso il porto d'armi

La caserma dei carabinieri di Sciolze

La caserma dei carabinieri di Sciolze

Continuano le lamentele da parte degli abitanti di Sciolze sul tema “sicurezza” in paese. 

L’occasione, questa volta, è stato un post divulgato tramite social da Eugenio, residente in collina: “e intanto i carabinieri lasciano Sciolze. Non sarebbe meglio incentivare la sicurezza piuttosto che fornire trastulli a chi va in bicicletta?” scrive l’uomo, facendo riferimento ai progetti nei piani delle amministrazioni locali relativi alle piste ciclabili. 

“Ecco cosa succede sempre più spesso nelle nostre colline - continua l’uomo - banditi: rapina e sequestro in pieno giorno. A Buttigliera Alta, sono state vittime di fatti analoghi uno studente, un domestico e una vicina ottantenne. Rapinati e sequestrati in casa”

Ad aggravare la situazione, il fatto che i carabinieri di Sciolze, nei prossimi mesi, lasceranno il paese per trasferirsi a Riva presso Chieri. 

Di fatto l’allarme era già stato lanciato a novembre dell’anno scorso da un cittadina sciolzese residente in Regione Garavaglia, Giovanna Busoni

“Ci sentiamo abbandonati - spiegava al tempo la donna -  due anni fa io ho fatto una chiamata alla caserma, in piena notte, perché avevamo sentito uno sparo e ci siamo spaventati. Sono arrivati qui 45 minuti dopo. E se ci fosse stato un ladro? La scorsa estate in una delle prime case, vicino alla salita, c’erano i ladri, e i carabinieri sono arrivati un’ora dopo. Non è colpa degli agenti, ma sono troppo pochi: non possono coprire tutto il territorio. Servono più forze dell’ordine, non sappiamo come fare”

La soluzione a questa situazione, per alcuni residenti che si sentivano trascurati, era stata drastica: prendere il porto d’armi. Se a tutto ciò aggiungiamo anche il fatto che i carabinieri lasceranno il paese (situazione già denunciata da Busoni), il calderone rischia di implodere. 

L’edificio che ospita la caserma sciolzese è stato considerato non a norma e le forze dell’ordine hanno ricevuto lo sfratto dai privati proprietari dello stabile, con i carabinieri che nei prossimi mesi si dovranno trasferire, appunto, vicino a Chieri. 

“Sicuramente i carabinieri presidieranno comunque il territorio, ma in caso di grosse problematiche di sicurezza (furti, rapine e simili), un conto è arrivare da Chieri, e un altro è essere sul posto e agire subito in pochi minuti - aggiunge Eugenio - non è tanto il furto che preoccupa, ma bensì le rapine, specialmente se violente. L’unica soluzione è il controllo capillare del territorio”. 

Vittorio Moncalvo, vice-sindaco di Sciolze

A cercare di rassicurare i cittadini, poi, ci ha pensato il vice-sindaco sciolzese Vittorio Moncalvo: “la caserma non chiude, ma non essendo più a norma l’edificio in cui i carabinieri hanno la loro attività e non essendo la proprietà disposta ad aggiornare la struttura, le forze dell’ordine saranno sempre sul nostro territorio ma “abiteranno” in una caserma del chierese. La nostra amministrazione, assieme a quella di Marentino, Cinzano e Montaldo, sta cercando ogni possibile soluzione (collaborando con le forze dell’ordine) per far sì che ritornino al più presto. Per il momento sono ancora a Sciolze e non conosciamo la data di chiusura del presidio”. 

Insomma, se già adesso gli abitanti di questa parte di territorio non si sentono sicuri, quando i carabinieri non saranno più nelle vicinanze la situazione potrebbe peggiorare, soprattutto se si considera che la zona è piena di villette (alle volte anche isolate), prede facili per ladri e malintenzionati. L’unica speranza, attualmente, è che prima della chiusura del presidio di Sciolze, le 4 amministrazioni della zona riescano a fare rete e trovare una soluzione che garantisca ai cittadini maggiore sicurezza. 

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