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Sciolze
24 Novembre 2022 - 18:45
Una vista di Sciolze dall'alto
"Qui siamo in mezzo al nulla, se ci succede qualcosa come facciamo? Mancano le forze dell’ordine”, “per sentirci al sicuro abbiamo dovuto prendere il porto d’armi. La valle si è armata”, “in più, continuano ad essere tagliati gli alberi, e non sappiamo nemmeno il perché”.
Così, Giovanna Busoni, sciolzese, riassume tutte le ansie e preoccupazioni che vivono alcuni degli abitanti di Regione Garavaglia a Sciolze.
“Ci sentiamo abbandonati: abbiamo più volte chiesto spiegazioni all’amministrazione ma niente, è stato come lottare con i mulini a vento. Adesso abbiamo deciso di rivolgerci ai giornali, sperando che la situazione si possa risolvere” dice Busoni.
Giovanna Busoni, sciolzese
Tra le varie lamentele riportate spunta un fatto curioso: sembrerebbe che in Regione Garavaglia ci sia un continuo via vai di mezzi e furgoncini che scendono giù dalla collina carichi di legna tagliata. “C’è un terreno che è stato completamento disboscato. Ma cosa stanno facendo con tutti quegli alberi? - dice allarmata la cittadina - noi qui siamo in una valle in tufo. Tagliano gli alberi e tolgono anche le radici: se il terreno non è ben saldo qua rischiamo che venga giù tutto”.
Regione Garavaglia dista più di 2 chilometri dal centro di Sciolze e, con le sue strade immerse nel verde, rimarrebbe relativamente isolata rispetto al centro abitato. Da qui, parlando, si arriva poi al nocciolo della questione: la sicurezza.
“Qui abbiamo una caserma con 4 agenti e 2 volanti: siccome la caserma deve essere sempre presidiata con due persone, a noi rimangono 2 carabinieri, non di più, che si devono occupare di tutto il servizio della valle” spiega Busoni.
Uno dei tratti di strada in Regione Garavaglia
“Due anni fa io ho fatto una chiamata alla caserma, in piena notte, perché avevamo sentito uno sparo e ci siamo spaventati - dice la donna - sono arrivati qui 45 minuti dopo. E se ci fosse stato un ladro? Quest’estate in una delle prime case, vicino alla salita, c’erano i ladri, e i carabinieri sono arrivati un’ora dopo.Non è colpa degli agenti, ma sono troppo pochi: non possono coprire tutto il territorio. Servono più forze dell’ordine, non sappiamo come fare. In più, se ora si chiama il 112 rispondono o da Chieri (comando ndr) o da Villastellone. Avete idea di quanto ci va da qua a Villastellone?” rincara la cittadina.
La caserma dei Carabinieri di Sciolze
La caserma dei Carabinieri di Sciolze, oltretutto, ha da poco ricevuto lo sfratto da parte dei privati che la ospitavano e quindi, nel giro di poco, i carabinieri saranno costretti a spostarsi a Riva.
La soluzione per questo calderone? Prendere il porto d’armi. Sembrerebbe quasi il Sud del Texas e invece no, è Sciolze.
“Tutta la valle si è armata. Ma dobbiamo arrivare a questo per sentirci sicuri? - continua Busoni - l’amministrazione? Ho parlato al telefono per 3 quarti d’ora con un tecnico del comune che ha detto di non sapere come aiutarmi e di rivolgersi ai carabinieri, ma nemmeno loro possono fare nulla”.
La questione, oltretutto, è anche stata ascoltata da un giornalista del quotidiano Cronacaqui, che ha raccolto anche il parere di Denise, figlia della signora Busoni. “Dopo il primo articolo che era uscito è venuto a casa nostra un consigliere comunale che mi ha detto: “sua figlia si doveva fare i fatti suoi”, e le risposte a tutte le nostre domande sono state a dir poco evanescenti - dice Busoni - non sappiamo davvero come fare. Io adoro questo paese, lo abbiamo scelto apposta 10 anni fa quando ci siamo trasferiti qui. La comunità non è enorme, e ad aiutarsi si farebbe in fretta”.
Vittorio Moncalvo, vice-sindaco di Sciolze
Sulla questione della sicurezza, poi, è anche intervenuto il vice-sindaco Vittorio Moncalvo, affermando che nessuna di queste lamentele sia stata riportata direttamente all’amministrazione: “non siamo stati contattati direttamente e, come Comune, noi possiamo sollecitare un aumento delle forze dell’ordine, ma non decidiamo noi quanti carabinieri ci sono in caserma. C’è un altro canale per questo, si deve parlare direttamente con le forze dell’ordine - dice il vice-sindaco - forse la signora non sa cosa succede nelle altre città: Sciolze è ancora un’isola felice. Come amministrazione avevamo fatto anche degli incontri, un po’ di tempo fa, per spiegare ai cittadini come prevenire le truffe e come reagire. Se non ci si sente sicuri, forse, la soluzione non è andare a vivere in mezzo alle colline”.
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