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Cronaca

Tra insulti e parolacce è caos ogni mattina al centro prelievi

A causa dei tagli al personale non c’è più chi controlla il nome e l’orario dell’appuntamento

Tra insulti e parolacce è caos ogni mattina al centro prelievi

Scene di ordinaria follia davanti al centro prelievi di Caluso.

A raccontare la bolgia scoppiata venerdì scorso, 12 maggio, è uno dei pazienti che, con la sua prenotazione in mano, si era recato al centro.

Sono un malato oncologico, ho problemi con la tiroide e sono diabetico - racconta Elfio Longo -. Per questo motivo soggetto ad esami continui e come al solito, ho prenotato sul sito, vari esami del sangue da fare a Caluso”.

Prenotazione per il giorno 12 maggio alle ore 08.30.

Quando sono arrivato li, erano le 08.05 ho trovato già circa una ventina di persone fuori in attesa. Io ho aspettato in macchina ancora qualche minuto”.

A differenza delle altre volte, però, quella coda non scorre. 

Il mio pensiero è stato: meno male che non piove” ironizza con amarezza Longo.

IL CENTRO PRELIEVI DI CALUSO

Ad aspettare quel turno che sembra non arrivare mai, ci sono, infatti, donne incinta, anziani, malati, disabili.

Alle 8,20 anche Elfio decide di mettersi in coda.

La prima cosa che ho notato - racconta - è che non era più presente il Volontario della protezione civile che gestiva in modo ordinato l’accesso agli sportelli, poi mi sono accorto che non era presente neanche più la persona che all’interno, verificava il nome e l’orario dell’appuntamento”.

Quanto basta per far scoppiare il caos tra chi iniziava a lamentarsi per la troppa attesa e chi, accorgendosi che non c’era alcun controllo, provava ad entrare comunque saltando la fila e generando tensione tra i pazienti.

Non sono mancati gli insulti agli operatori degli sportelli e la quasi rissa tra i pazienti stessi. Io sono riuscito ad entrare solo alle ore 8.50 e ne ho sentite e viste di tutti i colori. Ho provato anche a gestire un pò l’afflusso, ma non è stato possibile a causa dell’inciviltà che ormai regna sovrana e non essendoci nessuno che in qualche modo, cerca di far rispettare le regole, l’inciviltà aumenta a dismisura”.

Tensioni e tagli al personale che si ripercuotono su chi sta lavorando.

Quando sono passato allo sportello per l’accettazione, l’operatrice era ancora un po’ agitata perché, mi ha riferito di essere stata  quasi assalita da una paziente e che voleva sporgere denuncia. Alla mia domanda dei motivi per cui c’era il caos più totale e mancava anche del personale agli sportelli, mi rispondeva che non era colpa loro, ma dei vertici dell’azienda che hanno voluto una cosa del genere”.

Dalle spiegazioni ricevute, il paziente scopre che c’era un operatore in ferie, un operatore andato in pensione e mai sostituito. In più, il volontario della protezione civile rimosso dal servizio perché l’emergenza Covid è terminata.

IL SERVIZIO DATO DALLA PROTEZIONE CIVILE E' TERMINATO CON L'EMERGENZA COVID

Infine, lo sfogo: “Questo è il risultato. i pazienti vengono considerati delle pecore e trattati in modo che definirlo vergognoso è un complimento”.

E una domanda: “Ma se il Covid è finito per quale motivo bisogna prenotare ogni accesso e non si ritorna a come si faceva prima del Covid. Non ha senso prenotare e poi arrivare li e trovare questo caos e tutti che fanno quello che vogliono senza rispetto di nulla.....tanto vale arrivare li, entrare e prendere il numero e poi si passa. Noi pazienti, non abbiamo nessun piacere a sottoporci a questo trattamento: non siamo carne da macello!”.

La sindaca Maria Rosa Cena, correrà ai ripari: “E’ vero, ho sospeso il servizio della protezione civile, attivato durante l’emergenza Covid, lasciano loro l’autonomia del servizio - spiega -. Ma non sapevo di una simile situazione. Domani stesso (martedì 16 maggio, Ndr), convocherò un incontro con la Protezione Civile e valuteremo il da farsi. Sentirò anche l’Asl per cercare di capire meglio la situazione”.

LA SINDACA MARIA ROSA CENA

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