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Sanità
25 Gennaio 2023 - 23:37
C'è preoccupazione da parte dei Sindaci. Tanta preoccupazione. Gli investimenti per migliorare la sanità territoriale rischiano di saltare. Case di Comunità, Ospedali di Comunità, centrali operative, infrastrutture pensate durante la pandemia per recuperare le mancanze strutturali della sanità.
L'indagine in corso, che riguarda i vertici dell'AslTo4, sta, però, rallentando la macchina amministrativa, un rallentamento che ha messo in ansia Comuni e Sindaci. L'indagine tocca anche la Città di San Mauro Torinese e la Rsa di Via Mezzaluna.
Una delle 11 Case di Comunità previste del Pnrr, all'interno dell'AslTo4, dovrebbe sorgere proprio a San Mauro, in via Speranza 31, nell'attuale sede cittadina dell'Asl. Un nuovo punto di riferimento per San Mauro ma anche per tutti i Comuni della collina. Si farà?
Il progetto della casa di Comunità di San Mauro in via Speranza 31
"Si - spiega la Sindaca di San Mauro, Giulia Guazzora - C’è questa preoccupazione, l’AslTo4 ha tutta una serie di progetti legati al Pnrr che fisiologicamente, a livello nazionale, stanno subendo dei ritardi o sono giusti nei tempi. Ora nella To4 sono in fase di affidamento i progetti definitivi e nelle ultime settimane procede tutto a rilento. È solo un’indagine, è vero, in ogni caso coinvolge una pluralità di soggetti, ci sono più filoni che la riguardano. Non è un qualcosa su cui si può intervenire, noi come Comune non possiamo fare nulla, non si può fare altro che attendere. I procedimenti, però, risultano un pochino più rallentati rispetto a quello che ci aspettavamo. Entro settembre 2022 c'era la consegna degli studi di fattibilità per le case di Comunità, poi ci sarà la progettazione definitiva e l'indizione della gara. Non parliamo di cose previste tra mesi e mesi. A marzo il progetto definitivo delle case di Comunità deve essere ultimato e deve essere indetta la gara per l’affidamento dei lavori, è una cosa imminente. Si tratta di scadenze che devono essere rispettate, altrimenti non arrivano i fondi. Sulle singole case comunità l’erogazione sta procedendo, a rilento ma procede. Manca però il personale, quello previsto è nettamente sottodimensionato".
La Sindaca di San Mauro, Giulia Guazzora
Preoccupazione anche da parte del Sindaco di Gassino, Paolo Cugini, che però punta il dito anche contro la Regione.
"Noi - precisa - avevamo già pianificato un incontro con Asl come distretto. L’abbiamo rimandato perché era previsto nei giorni delle forti nevicate, adesso lo dovremmo svolgere a breve. In quella sede uno dei temi è esattamente questo: capire un pochettino come essere coinvolti nel proseguo di questo piano. Per come siamo messi oggi rischiamo di fare strutture nuove e semivuote, oppure di non farle proprio. In questo momento la strategia non è chiarissima, non ho capito se sia stato approvato il nuovo Pssr (Piano Socio sanitario regionale), piano socio sanitario regionale. Noi non abbiamo il quadro chiaro. Sicuramente l’indagine non ha velocizzato le cose, ma c’è un compito che riguarda la Regione, la politica, che deve programmare e andare avanti".
Il Sindaco di Gassino Paolo Cugini
“La Casa della Comunità – si legge nel PNRR – sarà una struttura fisica in cui opererà un team multidisciplinare di medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, medici specialistici, infermieri di comunità, altri professionisti della salute (logopedisti, fisioterapisti, dietologi, tecnici della riabilitazione e via discorrendo, ndr) e potrà ospitare anche assistenti sociali”. La Casa di Comunità dovrà, insomma, diventare un punto di riferimento per la popolazione, anche attraverso un’infrastruttura informatica. Nell’offerta al cittadino saranno inclusi servizi consultoriali con particolare attenzione alla tutela del bambino, della donna e dei nuclei familiari. Secondo il PNRR, questi luoghi di assistenza dovrebbero essere attivati entro la metà del 2026, sfruttando sia strutture già esistenti che nuove. La figura chiave nella Casa della Comunità sarà l’infermiere di famiglia introdotta dal Decreto Legge n. 34/2020 che, grazie alle sue conoscenze e competenze specialistiche nel settore delle cure primarie e della sanità pubblica, diventa il professionista responsabile dei processi infermieristici in famiglia e Comunità. Ogni Casa della comunità costerà a livello strutturale e tecnologico circa 1,6 milioni di euro e sarà dotata di 10-15 sale di consulenza ed esame, punto di prelievo, servizi diagnostici di base (es. ecografia, elettrocardiografia, radiologia, spirometria, ecc.), nonché un innovativo sistema di interconnessione dati. Tenendo conto delle esperienze precedenti, si stima una spesa complessiva di 351.098.496 euro per ciascuna Casa della Comunità. All’interno della Casa della Comunità vi saranno, più o meno, 5 impiegati amministrativi, 10 medici di medicina generale e 8 infermieri (In tutta Italia serviranno 6.440 amministrativi e 10.091 infermieri in più). Queste figure professionali saranno implementate quando le Case della Comunità saranno diventate operative a pieno titolo, e quindi nel 2027 per cui il PNRR non prevede risorse per il loro finanziamento dato che l’effetto si esaurisce nel 2026. Altro capitolo sugli ospedali. di oggi che diventeranno il luogo preposto alla cura di malattie gravo o ad interventi chirurgici. Per quanto riguarda invece i ricoveri brevi e i pazienti a bassa intensità di cura, ci si rivolgerà all’Ospedale di Comunità: una struttura a gestione prevalentemente infermieristica, con un numero limitato di posti letto. Il PNRR punta anche sull’assistenza domiciliare. L’obiettivo è aumentare il volume delle prestazioni a domicilio fino a prendere in carico, entro la metà del 2026, il 10% della popolazione over 65. Secondo il PNRR, è prevista l’attivazione di Centrali operative territoriali (Cot), una in ogni distretto, con la funzione di coordinare i servizi domiciliari con gli altri servizi sanitari, assicurando l’interfaccia con gli ospedali e la rete di emergenza-urgenza. Gli interventi, dunque, si rivolgono in particolare ai pazienti di età superiore ai 65 anni con una o più patologie croniche e/o non autosufficienti. LEGENDA • Casa della Comunità: struttura in cui opera un équipe multiprofessionale di: MMG, medici specialistici, infermieri di comunità, altri professionisti della salute e può ospitare anche assistenti sociali. • Centrale Operativa Territoriale: strumento organizzativo che svolge una funzione di coordinamento della presa in carico del cittadino/paziente e raccordo tra servizi e soggetti coinvolti nel processo assistenziale nei diversi setting assistenziali: attività territoriali, sanitarie e sociosanitarie, ospedaliere e della rete di emergenza-urgenza. • Ospedale di Comunità: struttura della rete territoriale a ricovero breve e destinati a pazienti che necessitano interventi sanitari a bassa intensità clinica, intermedia tra la rete territoriale e l’ospedale, di norma dotata di 20 posti letto (max. 40 posti letto).
Sul tavolo un dossier per presunte mazzette e altrettanto presunti appalti pilotati all’AslTo4.
I pm Valentina Bossi e Alessandro Gallo da settimane sono al lavoro e stanno ascoltando testimoni e indagati
Continuano di pari passo ad andare avanti le investigazioni affidate alla Guardia di Finanza di corso IV Novembre a Torino. Sul tavolo degli inquirenti numerose intercettazioni telefoniche ancora da approfondire, ma che fanno parte del fascicolo d’inchiesta.
L’indagine si concentra in parte su due società, la Cm Service di Cascinette di Ivrea e la Serniramis che della Cm Service è socio unico.
Due aziende i cui vertici e alcuni dipendenti, secondo la tesi dell’accusa, sarebbero al centro di un’attività «illecita e corruttiva».
Dalle carte emergerebbe un “sistema” ideato solo ed esclusivamente per accresce potere e influenze a livello politico.
Finora i contenuti delle intercettazioni non sono stati resi pubblici, ma tra gli intercettati si parlerebbe di tutto un po’. Alcuni, chiamerebbero in causa, ancora non è chiaro se solo per millantare, anche politici ed ex politici di primo piano a livello piemontese, assessori, consiglieri regionali ed ex assessori. In mezzo alcuni primi cittadini e le loro consorti, di cui una assunta proprio nel periodo di tempo sul quale sta indagando la procura di Ivrea.
I due magistrati, Valentina Bossi e Alessandro Gallo procedono per gradi, da un lato intendono verificare la regolarità di appalti, gare, affidamenti, nomine e promozioni, dall’altro vogliono accertare il ruolo e il credito vantato sia in Regione (dove sono state anche effettuate delle perquisizioni) che negli uffici dirigenziali dell’AsTo4, dalle società di Ivrea e Cascinette di Ivrea, dal procuratore, Massimo Cassinelli, dalla moglie ed ex Mugnaia del carnevale di Ivrea, Anna Maria Conversa, e dalla sorella di quest’ultima, Rita Carmela.
Anna Maria Converso, mugnaia 1998
Tra i tanti punti interrogativi da sciogliere uno fa riferimento alle società racchiuse in Cm Service. E se il “socio unico” di Cm Service risulta essere un’altra società, Sermiramis, anche questa in capo a Cassinelli e Conversa, tra le partecipazioni emergono altre due aziende, entrambe domiciliate allo stesso indirizzo di via Palestro a Ivrea.
Si tratta delle società “Lions Holding Assest” e “I tre leoni”, dove compaiono come soci e amministratori a vario titolo, sempre Massimo Cassinelli e la moglie Anna Maria Conversa.
La concentrazione è alta anche su un’altra azienda, la “Alnath Consulting Srls”, domiciliata presso l’abitazione della coppia e socia sia di “I tre leoni” che di “Lions Holding Assest”.
La “Alnath Consulting Srls” è composta da soli due soci al 50%, Massimo Cassinellie Anna Maria Conversa, ha un capitale sociale di 1.200 euro, un patrimonio di 700 euro e una perdita di esercizio di 2.336 euro.
Numeri ben diversi dai 5 milioni di euro interamente versati in Cm Service.
Gli indagati
Nell’elenco degli indagati, oltre a Massimo Cassinelli, Anna Maria Conversa e la sorella Rita Carmela, figurano il direttore generale dell'Asl To4 Stefano Scarpetta e la direttrice Gloria Chiozza. E poi Marianna Anselmo (dipendente di Cm Service), Claudia Griglione (Tecnico AslTo4), Maurilio Ognibene (Tecnico della prevenzione), Andrea Fiorillo (Tecnico ingegnere), Enzo Bertellini (Tecnico della prevenzione), Maria Grazia Gazzera (Operatrice ospedale di Cuorgné e consigliere comunale di maggioranza), Massimo Gai (Medico), Gaia Pavan (Tecnico della prevenzione), Mariella Forma (Coordinatrice di laboratorio), Michele Scusello (Capo area della Cm Service), Stefano Loss Robin (Direttore amministrativo dell’AslTo4), Dario Fornasieri (Laboratorio analisi), Pasquale Salerno (Coordinatore di laboratorio) e Marco Salvagno, ex ufficiale della Guardia di Finanza già operativo per anni a Torino e attuale dirigente del “Mater Olbia Hospital”, indagato per turbata libertà degli incanti. Altre accuse contestate a vario titolo: turbativa d’asta, corruzione, rivelazioni e abuso di atti d’ufficio.
Tra gli indagati (per abuso d’atti ufficio, corruzione e accesso abusivo al sistema informatico) anche la dirigente delle professioni infermieristiche e tecniche Carla Fasson. Come presidente della commissione aggiudicatrice di un concorso per operatori di laboratorio espletato lo scorso anno pare abbia suggerito prima le risposte ad alcuni candidati...
Un avviso di garanzia è stato recapitato al sindacalista Gian Livio Lembo della Uil che ha vinto il bando per un posto di tecnico di radiologia a Settimo ed essendo l’unico partecipante, come prevede il regolamento, non ha sostenuto alcuna prova.
Infine c’è Carlo Bono (direttore del distretto sanitario di Settimo Torinese) indagato per corruzione e per aver favorito Cm Service nell’affidamento della gestione delle Rsa di Settimo e San Mauro, attribuendo un punteggio di quasi il doppio rispetto alla seconda classficata in cambio di un automezzo (un furgone).
L’ospedale di Settimo
Tra le ipotesi investigative una, come già detto, finisce diritta all’ospedale di Settimo Torinese gestito dalla Società SAAPA che ha come soci l’Asl Città di Torino, l’Asl To4, il Comune di Settimo, la Cooperativa Frassati e Patrimonio S.r.l. E' indagato Alessandro Rossi, l'Amministratore, ma anche direttrice Anna Maria Ghiberti (per frode in pubbliche forniture) e l’avvocato Mauro Milan consulente dal 1 agosto 2020 al 31 luglio 2021, in concorso con il liquidatore e con altre tre persone, per turbativa d’asta, per aver dato un parere positivo sulla possibilità di prorogare il contratto, nelle more di un un contenzioso fra Saapa e la cooperativa Frassati, alla Cm Service.
Sull’ospedale di Settimo c’è una denuncia firmata dall’ex direttore amministrativo nonchè ex sindaco di Settimo Torinese Aldo Corgiat. Una delle ipotesi investigative è che si sia voluto arrivare appositamente ad una gestione fallimentare di SAAPA (anche il bilancio di quest’anno si chiude con una faraonica perdita) per favorire l’ingresso dei privati.
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