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Minori adescati su un sito d'incontri. Un uomo è stato posto in sorveglianza speciale

La denuncia di una madre è all'origine del processo

Immagine a puro scopo descrittivo

Immagine a puro scopo descrittivo

La denuncia di una madre cuneese è all'origine del processo per adescamento di minori contro un uomo bresciano, gravato da numerosi precedenti di polizia specifici.

L'istruttoria si è aperta il 3 aprile scorso con l'audizione, nel tribunale di Cuneo, di uno dei due ragazzini coinvolti che all'epoca avevano 13 e 12 anni.

Al giudice il minore ha spiegato di essere stato 'agganciato' dall'adulto su un sito d'incontri, dove lui e l'amico si erano iscritti all'insaputa dei genitori. L'uomo avrebbe incominciato a proporgli incontri sessuali con adolescenti della loro età, in cambio di foto che li ritraessero nudi.

Si era menzionata anche la possibilità di pagamenti in denaro, che l'uomo suggeriva di spendere per acquistare 'erba' o frequentare escort: "Avrei voluto smettere di scrivergli, ma avevo paura che mi denunciasse perché ero solo un ragazzino" ha raccontato il torinese, oggi maggiorenne.

Nel corso di una perquisizione disposta dalla Polizia Postale, nell'abitazione dell'attuale imputato erano state rinvenute tre immagini pedopornografiche. Solo pochi mesi prima l'uomo aveva cercato di opporsi a un'altra perquisizione, avviata per una diversa indagine, buttando il pc e gli hard disk dalla finestra.

Al momento si trova sottoposto a sorveglianza speciale e all'obbligo di non avvicinarsi a luoghi frequentati da minori. 

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