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Cronaca

Fiamme in Vauda a poche centinaia di metri dalle case

E' in corso un vasto incendio all'interno della Riserva Naturale non lontano dall'abitato di Lotti La Piè

Fiamme in Vauda a poche centinaia di metri dalle case

Incendio boschivo

Fiamme in Vauda spinte dal forte vento. L'incendio è a poche centinaia di metri dalle case.

Brucia la Vauda, brucia come ogni volta che non piove, il terreno è secco e tira vento. Brucia e le fiamme minacciano le abitazioni.

L'incendio si è sviluppato nella zona della torre Damiano Chiesa tra la strada Provinciale che porta a Rocca Canavese e quella che si dirige a Vauda.

Siamo nel territorio di San Carlo Canavese, in località Lotti Là Piè. Un gruppo di tre case da una parte, altre sei dall'altra. E poco distante, le fiamme.

L'incendio in corso nel territorio di San Carlo Canavese

Sul posto, per arginare l'incendio, ci sono le squadre dell'Antincendio Boschivo e i Vigili del Fuoco.

Le foto si riferiscono ad un incendio domato in Vauda dall'Aib e dai Vigili del Fuoco nell'aprile del 2021

"Sono da poco arrivati anche i militari - spiega il sindaco di San Carlo Canavese, Ugo Papurello -. Sono loro i gestori dell'area".

Papurello resta defilato, in continuo contatto con le famiglie e con i soccorritori. I questi anni gli episodi di questo tipo sono stati molti. Troppi. C'è amarezza e senso di impotenza nelle sue parole: "Si pensa che possano essere i soliti piromani che si divertono in questo modo scellerato - spiega -. Alcuni anni fa era stato trovato tutto il materiale usato: gli inneschi, le taniche di combustibile, i copertoni delle auto. I forestali avevano avviato un'indagine, ma non si era arrivati a nulla. Poi più nulla. Mai nessuno è stato identificato".

Un gioco macabro: "Mettono gli inneschi nei copertoni e poi li lasciano correre lungo i sentieri. E restano a guardare finché non si attivano".

Un gioco pericoloso, pericolosissimo: "Sono degli sconsiderati. Lì vicino ci sono delle case. Ho sentito gli abitanti della località. Sono preoccupati. Il vento spinge da Ovest verso Est. Proprio in direzione delle loro case".

Ad arginare il fronte ci sono i volontari con le lance in mano, i pompieri. Si fa di tutto per evitare che l'incendio si propaghi ulteriormente, ma è una lotta durissima.

"Sono sconsolato, amareggiato per questi ripetuti incendi - dichiara il sindaco -. Ogni volta che il terreno è secco e c'è vento, ricorrono. Un problema che non si è mai riuscito a risolvere. Ci vuole volontà e determinazione. Io non sono un investigatore, sono solo un sindaco e mi sento davvero inerme".

Papurello non ha voluto andare sul posto: "Inutile andare a fare show e intralciare il lavoro di chi ce la sta mettendo tutta. Sono in contatto continuo con loro e con gli abitanti che, giustamente, sono molto preoccupati: qualche centinaio di metri dal fuoco".

Sulle cause, non ha dubbi: "Chi vuole che sia?" - risponde.

Poi aggiunge: "Quarant'anni fa lo facevano i pastori. In questa stagione davano fuoco ai terreni in modo tale che con le prime piogge crescesse l'erbetta fresca per il bestiame. Ma parliamo appunto di quarant'anni fa. Sono anni e anni che qui nessuno porta più il bestiame a pascolare. Ricordi antichi. Restano i piromani. Sono loro la vera piaga di questi luoghi".

Sull'incendio in corso ha pubblicato la notizia sui social anche il meteorologo ciriacese Andrea Vuolo

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