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Il caso
02 Marzo 2023 - 13:39
I nuovi bidoni in via Saragat
L’amministrazione di Venaria ora sceglie la linea dura. L’ha raccontato l’assessore ai rifiuti Giuseppe Di Bella durante l’ultimo Consiglio Comunale.
Sulla questione della raccolta differenziata, infatti, come dicono i dati, si è fatto poco, pochissimo.
I numeri dicono sempre che a Venaria la differenziata è sotto il 60% e la bolletta è molto più alta rispetto ai Comuni vicini.
Dunque nulla di cui rallegrarsi.
Dopo due anni di “carota”, quindi, ora la giunta sceglie di applicare il “bastone”.
“Ci saranno dei controlli, - spiega l’assessore in Consiglio - ci saranno delle multe per chi non fa raccolta differenziata. Io i controllori li ho fatti venire a casa mia perché c’era gente che abbandonava i rifiuti”.
L'assessore Di Bella
Dunque un cambio di rotta che sembra piuttosto importante anche se di magagne ce ne sono ancora tante.
A Venaria si paga una tassa rifiuti (Tari) mediamente più alta rispetto ai comuni vicini. La città, poi, è anche più sporca (come ha denunciato il Sindaco relativamente alla presenza di deiezioni canine). Perchè? Tra i colpevoli ci sono anche i cittadini che, nella Reale, differenziano poco rispetto alla media dei Comuni vicini.
Nel territorio gestito dalla Cidiu Venaria è una delle città messe peggio.
Il Comune di Venaria, a Ottobre 2021, (dati provvisori) si presentava in target per quello che riguarda la produzione procapite di rifiuti complessivi (385 kg/Abitante) e di rifiuti indifferenziati (154 kg/Abitante). Fuori target, invece, per quello che riguarda la produzione di differenziata su totale (59,9% Vs 65 %).
E infatti, stando sempre ai numeri la produzione (come rifiuti) di vetro, plastica e carta è inferiore rispetto a quanto avviene nei Comuni vicini.
Pare, dunque, che la maggior parte delle persone butti tutto o quasi nell’indifferenziata.
Anche sui costi le cose non vanno meglio, per le bollette c’è poco da ridere.
Il costo, infatti, non ha presentato riduzioni nonostante la diminuzione del numero degli abitanti.
Il costo relativo al piano finanziario del Comune si presenta in crescita, soprattutto se rapportato al numero di abitanti. Le voci relative alla raccolta e allo smaltimento si presentano costanti, in leggera crescita.
Ci sono tre tipologie di costo: quello relativo al servizio di raccolta e nettezza, allo smaltimenti e ai recuperi.
Il costo di Venaria e di circa 6,1 milioni euro di cui 4,27 milioni riconducibili ai servizi, 1,14 milione allo smaltimento e 700 mila euro legati ai costi di competenza del comune.
I costi relativi al piano finanziario del comune erano pari a 450 mila euro nel 2012 sono aumentati a 700 mila nel 2019 a fronte di una riduzione della popolazione.
Per migliorare la situazione, dunque, occorre mettere in campo una serie di azioni in grado di cambiare lo status quo che, evidentemente, stando ai dati, è piuttosto scadente e costa pure tanto.
Cosa buttate nella carta? Dividete bene l’umido dalla indifferenziata?
La plastica dal vetro? Se non è così iniziate a preoccuparvi, l’ispettore ambientale, colui che controllerà i vostri cassonetti, è entrato in funzione. Si tratta di una figura che le aziende che si occupano di rifiuti hanno già introdotto da qualche anno. Se prima i controlli, erano qualcosa di occasionale da quel momento sono diventati sistematici (o quasi), con persone che devono concentrarsi sul come i cittadini differenziano la loro spazzatura. L’incarico prevede l’informazione e l’educazione dei cittadini sulle modalità e sul corretto conferimento e smaltimento dei rifiuti ma anche la prevenzione nei confronti di quegli utenti che, con comportamenti irrispettosi del vivere civile, arrecano danno all’ambiente, all’immagine e al decoro del territorio comunale. Gli Ispettori dovranno svolgere attività si vigilanza, controllo e accertamento, con dovere di segnalazione alla Polizia Municipale per violazioni di norme nazionali in materia ambientale, dei regolamenti comunali e delle ordinanze sindacali relative al deposito, gestione, raccolta e smaltimento dei rifiuti.
Per violazioni si intendono: l’abbandono incontrollato sul suolo di rifiuti sia ingombranti che non, il conferimento dei rifiuti domestici ingombranti nel circuito di raccolta dei rifiuti urbani (come lasciare un mobile od un elettrodomestico a terra vicino ai cassonetti), il deposito incontrollato sul suolo di rifiuti (per esempio lasciare il sacco dell’immondizia dove sono già presenti altri sacchi abbandonati), il conferimento nei contenitori per RSU di frazioni di rifiuti per le quali è istituita la raccolta differenziata (carta, plastica, alluminio, vetro), la mancata rimozione delle deiezioni animali e l’abbandono di rifiuti pericolosi (come le batterie dell’auto).
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