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Autocombustione? Macché: alla vettura del maresciallo avevano appiccato il fuoco!

L’auto di Marrapodi era bruciata il 27 dicembre scorso

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La Opel Astra data alle fiamme vicino alla caserma dei Carabinieri

CRESCENTINO. (r.c.) - Un’auto andata a fuoco per un incendio che si è rivelato essere stato di natura dolosa. È successo nella tarda serata dello scorso 27 dicembre, a Crescentino; a bruciare è stata una Opel Astra. Ma ad aprire ulteriori interrogativi, oltre a quelli legati all’identificazione dell’autore del gesto, è il fatto che l’auto era di proprietà del maresciallo Gesualdo Marrapodi, che presta servizio nella locale stazione Carabinieri.

I Vigili del fuoco sono intervenuti per spegnere l’incendio; i pompieri hanno impedito alle fiamme di attaccare altri veicoli parcheggiati nelle vicinanze nella via, poco distante dalla stazione dei carabinieri di Crescentino dove il maresciallo quella sera era in servizio.

L’evento era stato inizialmente ritenuto di natura accidentale. Recentemente però gli accertamenti condotti dalla polizia giudiziaria hanno dato un responso diverso; sono state trovate tracce di un accelerante usato per l’innesco: il rogo è di origine dolosa. Al vaglio degli investigatori ora ci sono le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona.

Marrapodi in questi anni ha preso parte a numerose indagini ed effettuato diversi arresti. Si è trattato di una vendetta nei suoi confronti? O è il gesto di qualcuno che ha agito a caso, prendendosela con l’auto di una persona che non conosceva? Per ora non ci sono nomi iscritti nel registro degli indagati e il reato resta a carico di ignoti.

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