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Settimo Torinese

"Non ce la faccio più...". C'è una donna che urla ma i servizi sociali son sordi

Succede in via Fantina a Settimo Torinese

foto d'archivio

foto d'archivio

Per l'Amministrazione comunale, per l'assessore Angelo Barbati, per il direttore generale Stefano Maggio e per i servizi sociali, giusto per citarli tutti quanti, la situazione è sotto controllo.

Ci credono davvero, poveri illusi. E  noi ce li immaginiamo mentre sbuffano per il troppo lavoro, seduti su una sedia o su una poltrona dirigenziale a rispondere al telefono, masticando un bubblegum e spostando scartoffie di qua e di là.

Tutto sotto controllo un bel niente. Informarsi sarebbe un attimo. Dal civico 30 al civico 50 di via Fantina non c'è uno, infatti, che non conosca e non ti parli di una situazione di "degrado" e di "violenza domestica" ormai del tutto fuori controllo. Una situazione che andrebbe analizzata sul posto con un incontro ravvicinato.

E c'è una donna che urla tutto il giorno ("Non ce la faccio più") e racconta di un uomo, il compagno, che la starebbe trattando male (e usiamo il condizionale solo per un eccesso di prudenza). A ciò si aggiunge la scarsa igiene dei locali in cui vivono, con la puzza che si diffonde dal pianerottolo al corridoio e sulle scale dell'intero condominio.

Anche oggi sono arrivati i carabinieri

Il racconto dei vicini di casa è qualcosa di incredibile, con le autoambulanze che un giorno sì e l'altro pure si fermano davanti all'uscio, a volte seguite a ruota dai carabinieri.

"Garantisto che si servizi sociali stanno seguendo queste persone giorno dopo giorno", insiste Barbati. Probabilmente non abbastanza se è vero -  e lo è - che da qui, da questa strada, sono partite mille segnalazioni tutte rimaste lettera morta.

Insomma sarà anche vero che del sociale si occupano i servizi sociali ma un'Amministrazione comunale dovrebbe, nel limite del possibile, cercare di non fare orecchie da mercante o girarsi dall'altra parte.

"Quello - dice qualcuno - prima o poi l'ammazza... Cos'aspettiamo? La tragedia?".

Ad una vicina di casa,  Maria (nome di fantasia) avrebbe raccontato che il compagno la fa dormire per terra, che la picchia ed è per questo che urla. Urla perchè cerca aiuto.

L'altro giorno è arrivata un'ambulanza, poi ne è arrivata un'altra. Prima han portato via lei e poi han portato via lui. Intorno a mezzanotte lei è ritornata ma non aveva le chiavi per accedere all'alloggio. Ha chiesto aiuto ad un vicino di casa s'è subito precipitato.

"Quello che ho visto è indescrivibile - racconta -  in quell'alloggi la sporcizia era ovunque. Un luogo invivibile....".

Scene e storie dell'altro mondo, anzi no, di questo. Storie che si preferirebbe non conoscere e non raccontare. Storie di disagio agli angoli di una città che nella lotta al disagio ha costruito la propria immagine, senza averne grossi meriti.

E c'è un mondo che solo un cieco non riesce a vedere... E c'è un mondo che va gestito non un tanto al chilo, ma costantemente. 

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