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Il caso

Auto demolita per errore? "Basta insulti ai vigili, sono in pochi e possono sbagliare!"

Un cittadino ha chiesto 20 mila euro di risarcimento al Comune ma qualcuno invita a "spegnere" le polemiche

Sorpresa al ritorno dalle vacanze: i vigili gli hanno fatto demolire l'auto

La notizia sta circolando, nuovamente in queste ore, ma noi ne avevamo parlato per primi il 27 dicembre. È la storia di Andrea Sasso, partito per le vacanze la scorsa estate e tornato a casa, a Caselle, con l'auto demolita per un errore dei vigili. 

A raccontarci meglio la storia era stata la vittima, Andrea Sasso. "Mi hanno demolito l'auto perché i vigili - prosegue - hanno letto male la targa, una lettera per un'altra. La mia auto era parcheggiata lì in strada da 2 giorni, non era abbandonata. Prima della demolizione avevo appena finito di effettuare il trasloco e dopo di che sono partito per le ferie in Calabria. Mentre ero in vacanza ho sentito al telefono il Sindaco, i vigili e sono tornato su. Dicevano che la mia auto era clonata e andava demolita, ma le cose non stavano così, hanno sbagliato targa, gliel'ho detto ma non c'è stato nulla da fare. Non c'entra niente neanche il fermo amministrativo, la mia auto era assicurata dal 2017, la usavo e non sapevo nulla del fermo, l'ho scoperto quando hanno demolito l'auto. Ora andremo per vie legali: il tema non è l'auto in sé ma il danno che ho subito, una cosa assurda".

Il Comune ha già ammesso l'errore e incaricato un legale per risolvere la questione. La vittima ha chiesto 20 mila euro di risarcimento.

Sui social la polemica monta e allora anche la politica prende posizione.

Il consigliere di minoranza, Endrio Milano, Progetto Caselle

"La rottamazione, per errore, di un’auto - commenta il consigliere di minoranza, Endrio Milano - è fatto grave e il cittadino danneggiato deve essere prontamente risarcito del danno. Ma francamente alcuni commenti che leggo sono decisamente fuori misura: l’errore non può e non deve essere occasione per indicare al pubblico ludibrio i dipendenti comunali di Caselle. Invece di scaricare sui dipendenti è più onesto e corretto ricordare che a Caselle abbiamo solo una cinquantina di dipendenti (ne servirebbero molti di più) che si impegnano, come è loro dovere, a garantire i servizi al cittadino. E’ certo che, in tutti gli ambienti di lavoro, gli errori possono maggiormente accadere quando i numeri di personale sono insufficienti. Già in campagna elettorale abbiamo evidenziato come il problema dell’adeguamento del numero dei dipendenti è tema prioritario a Caselle, ma da dove arriva il problema? Arriva da scelte errate nella programmazione compiute anni fa. Per assurdo la maggioranza relativa dei casellesi, alle elezioni, ha affidato la cura del malato Caselle al medico che sbagliò le diagnosi, in passato".

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