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Arte
26 Maggio 2025 - 12:00
Katia Ricciarelli incanta Venezia: premio alla carriera al Palazzo Ivancich tra emozioni, musica e una standing ovation da brividi
A Venezia il tempo si è fermato per un giorno, sospeso tra le note immortali del bel canto e l’eleganza senza tempo di Katia Ricciarelli, la soprano italiana che ha fatto la storia della lirica internazionale. Sabato 25 maggio, nello straordinario scenario del Palazzo Ivancich, gioiello carico di memorie e letteratura, si è svolta una cerimonia che più che un evento è stata una dichiarazione d’amore collettiva a una delle voci più celebri del nostro Paese. A lei, protagonista indiscussa di palcoscenici mondiali e simbolo di umanità autentica, è stato conferito il Premio alla Carriera, accolto da un lungo applauso e da una standing ovation che ha commosso fino alle lacrime.
A guidare la serata è stato Salvo Nugnes, giornalista, scrittore e curatore d’arte, che con garbo e profondità ha ricostruito le tappe di una carriera straordinaria, fatta di trionfi nei teatri più prestigiosi, collaborazioni leggendarie e una voce capace di attraversare il tempo. Ma al centro del racconto non c’era solo la diva, c’era la donna Katia, quella capace di emozionare non solo per la tecnica vocale ma per la sua umanità disarmante, fatta di sincerità, autoironia e passione.
A rendere ancora più viva e vibrante l’atmosfera, un momento che nessuno si aspettava: Katia Ricciarelli ha preso il microfono e ha cantato, affiancata da Alberto Zanetti, suo allievo prediletto e compagno di scena per l’occasione. Insieme hanno regalato al pubblico una serie di brani che hanno spaziato dal repertorio classico a melodie napoletane, portando in sala una magia che solo la musica sa creare. La voce di Katia, ancora intensa e vibrante, ha mostrato tutta la sua potenza espressiva, accarezzando i presenti come un’eco familiare e profondamente toccante.
“Una persona umile e speciale”, ha sussurrato una spettatrice tra il pubblico, centrando l’essenza di una donna che, nonostante il successo, non ha mai perso il legame con le emozioni semplici e vere. E proprio questo equilibrio tra fragilità e forza, leggerezza e profondità è stato il filo conduttore della giornata, scandita da momenti di commozione autentica, tra sorrisi, sguardi complici e ricordi condivisi.
Il Palazzo Ivancich, già crocevia di giganti come Ernest Hemingway ed Ezra Pound, ha fatto da cornice ideale a un tributo degno di una leggenda. E Venezia, ancora una volta, si è confermata città dell’anima e della bellezza, capace di accogliere e amplificare le emozioni più sincere. Qui, tra marmi, stucchi e affreschi, la voce di Katia ha risuonato come un abbraccio collettivo, ricordando a tutti che l’arte, quando è vera, non ha tempo né confini.
Per Katia Ricciarelli, questo riconoscimento non è solo un sigillo alla carriera: è la celebrazione di una presenza scenica che ha saputo attraversare decenni senza mai spegnersi, e che oggi, più che mai, continua a illuminare con grazia e autenticità.
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