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Gli Influencer autentici e spontanei esistono: eccone la prova!

Intervista al Content Creator ed Influencer torinese Tiziano Bruno, un esempio 'autentico' per la Gen Z

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Il torinese Tiziano Bruno, dai primi scatti come modello ai social come Content Creator ed Influencer di successo.

Resta accesa la polemica sul ruolo che gli Influencer hanno assunto nel nuovo assetto sociale. Se da una parte vi è chi li demonizza, dall’altra, invece, vi è chi si schiera dalla loro parte. Dai Pirlasv, gruppo di Influencer che difende i The Borderline dopo il grave incidente di Casal Palocco, in cui è rimasto vittima un bambino, all’indignazione per il bacio in bocca al fratello della 20enne Tiktoker e Influencer romana Federica Scagnetti, con i suoi 805mila follower su Instagram e più di 2 milioni e mezzo su TikTok.

L'Influencer romana Federica Scagnetti bacia sulle labbra il fratello. La fotografia è stata postata dall'Influencer su Instagram e risale a circa una settimana fa.

Ma chi sono gli Influencer? Innanzi tutto vi è da notare che sono in prevalenza ragazzi e ragazze giovani, se non giovanissimi della Generazione Z (Gen Z), che hanno una forte presenza sui social media e che riescono a influenzare il comportamento e le opinioni dei loro seguaci, alias i follower, anch'essi appartenenti per la maggior parte alla Gen Z: Cittadini e Cittadine della Rete e del Mondo. Tuttavia, ci sono alcune questioni o, per meglio dire, vengono mosse vere e proprie critiche riguardo queste ‘figure professionali’ e il loro impatto sulla società.

Influencer e Generazione Z (Gen Z), Cittadini e Cittadine della Rete e del Mondo.

Una delle critiche principali riguarda l’etica comportamentale: non sempre gli Influencer seguono il Codice etico che sancisce i principi base per il corretto svolgimento dell’attività. Molti utenti polemizzano sul fatto che alcuni Influencer manchino di autenticità, questione che solleva dubbi sulla sincerità e l'affidabilità delle loro opinioni. Un'altra critica è legata all'eccesso di consumismo e materialismo che costoro sono in grado di promuovere. Questo modus operandi indurrebbe i loro 'seguaci' a comprare prodotti e servizi in modo impulsivo, creando una cultura dell'acquisto eccessivo che potrebbe addirittura avere un impatto negativo sulla salute finanziaria delle persone e sull'ambiente. 

Inoltre, alcuni utenti dei social media ritengono che gli Influencer promuovano standard irrealistici di bellezza e di vita perfetta, poiché molte immagini vengono modificate o ritoccate creando così un'aspettativa inverosimile di come dovrebbero apparire le persone o come dovrebbe essere la loro vita. Ciò può contribuire a problemi di autostima e insicurezza nelle persone che si confrontano con questi ideali inaccessibili.

Va notato, tuttavia, che non tutti gli Influencer si adattano a queste critiche generali. Ci sono Influencer autentici e trasparenti che si preoccupano davvero del loro pubblico e forniscono contenuti di valore. Volete una prova? Eccola, abbiamo intervistato l’Influencer torinese Tiziano Bruno.

Tiziano Bruno, classe 1994, ha conquistato i suoi 300mila followers online grazie alla sua naturalezza e spontaneità.

Dai primi scatti come modello ai social come Content Creator ed Influencer di successo. Ecco come Tiziano Bruno, classe 1994, ha conquistato i suoi 300mila followers online. Tiziano, fin da piccolo, si legge nella sua biografia social, “è sempre stato affascinato dal mondo della moda, dello stile e della pubblicità. Finito il liceo si trasferisce in Gran Bretagna dove ha avuto le sue prime esperienze professionali.
Nel 2012 torna in Italia, ad Alassio, in Liguria, e due anni dopo prende parte al concorso dell’agenzia Elite Model Look, risultando tra i primi 10 finalisti.
 Da quel momento inizia a collaborare con differenti brand e dopo la partecipazione a Pitti Uomo focalizza i suoi interessi sui social media riscontrando un notevole feedback soprattutto su Instagram, creando contenuti social ad hoc insieme a un team di professionisti". 

Tiziano, come hai iniziato la tua carriera e qual è stata la tua motivazione principale?

Ho iniziato da giovanissimo come fotomodello – racconta l’Influencer - ma trovavo quel tipo di ambiente non adatto alla mia persona. Con l’avvento delle piattaforme social, grazie all’aiuto di mio padre, che fa il giornalista, e dei miei amici ‘nerd’, abbiamo sviluppato un bel sito web. Sono partito da quello come blogger – continua a spiegare Tiziano - per poi evolvermi: vi è da dire – sottolinea Tiziano - che le agenzie di moda e gli algoritmi di un tempo permettevano di crescere più rapidamente rispetto ad ora che vi è un sacco di concorrenza. In pratica sono diventato un vero professionista, regolarmente iscritto alla camera di commercio, un Fashion Influencer Marketing, in quanto vendo anche ciò che pubblicizzo. Nel mio lavoro - conclude Tiziano Bruno - mi ispiro seguendo le tendenze, ma ho una mia precisa identità e linea: TB style, che è poi anche la sintesi di quello che penso debba guidarci nel vestire, cercare di essere sempre se stessi".

Rammenti le sfide più importanti che hai affrontato nel diventare un influencer di successo?

Bisogna tener conto che quando ho iniziato – fa sapere Tiziano - vi erano molte meno difficoltà rispetto ad oggi. Personalmente, ho sempre vissuto con entusiasmo il mio lavoro per cui quando la competizione aumentava, allora ero spronato ad alzare la qualità del mio lavoro ed essere sulla cresta dell’onda, come si suol dire”.

Qual è il tuo campo di azione e quali strategie hai usato per costruire il tuo pubblico e aumentare il tuo seguito sui social media?

Spazio molto, non mi occupo esclusivamente di fashion, e mi concentro sempre sulla riuscita qualitativa del mio operato – evidenzia fin da subito l’Influencer - Sono sul sito internet come blogger, su Instagram ed ho una pagina pubblica su Facebook, che oramai utilizzo solo per ripubblicare le cose che sono già uscite su altre piattaforme. Devo dire – svela poi Tiziano - di essere un po’ scettico nei riguardi di Tik Tok: data la tipologia di clientela, preferisco concentrarmi su un pubblico più alto. Inoltre, e questa è una previsione che condivido anche con colleghi di spicco, inclusi YouTuber, penso che Tik Tok sia una ‘moda’ che non durerà ancora per molto”.  

Tiziano Bruno, dal mondo del fashion all'automotive.

Come mantieni un rapporto autentico con i tuoi follower nonostante la tua crescente popolarità?

Cerco di mantenere sempre attivo il feed della pagina creando aspettative attraverso appuntamenti, rubriche, che innescano una routine. Quello che è importante – evidenzia Tiziano - è la continuità. Il mio pensiero è costantemente rivolto alle attività che devo sviluppare. In merito al controllo delle attività degli altri, che serve per documentarsi, è abbastanza continuo e impiega molte ore, ma è il mio lavoro: ho il compito preciso di performare (produrre, ndr.) per monetizzare e questo implica sfruttare al meglio il tempo passato alla ricerca e monitoraggio”.

In che modo gestisci il bilanciamento tra il tuo lavoro di Influencer e la tua vita privata? 

Quello che ho sempre cercato di fare è crearmi un ‘personaggio’ che non sia mai stato troppo distante da me – spiega Tiziano Bruno - Ovviamente è importante diversificare le due cose, per una questione di privacy ma, pur essendo uno molto perfezionista e rigoroso, mi è venuto spontaneo rendere tutti i miei contenuti molto naturali, senza minimizzare troppo le imperfezioni. Altri Influencer all’opposto – constata Tiziano - si sono costruiti un’immagine del tutto diversa rispetto al loro ‘quotidiano’ per far trapelare solo quello ed avere uno stacco importante con la vita privata. Io, invece, non riesco a staccare mai del tutto: nel mio caso, anche nel momento privato vi è un pizzico di lavoro, ma ho imparato a gestirmi”.

Dalla tua risposta precedente si deduce che il contenuto che condividi è autentico e rappresenta davvero chi sei, corretto?

Sì, assolutamente – risponde subito l’Influencer torinese con la naturalezza e la sincerità che lo contraddistingue - Come dicevo, non cerco di creare un contenuto che sia ripetibile all’infinito e perennemente bello. Ciò non toglie il fatto che per me i particolari fanno la differenza: in pratica, prima di mostrare sono forse più perfezionista degli altri, ma quello che poi mostro è meno perfetto di quello che io preparo. La mia – dettaglia Tiziano - si può considerare una sorta di programmazione spontanea: ovviamente penso ciò che faccio, sarebbe ipocrita affermare il contrario, ma la metodologia che applico è spontanea, rispetto ad alcuni che producono contenuti statici e replicati. Ho una mia linea editoriale che mi rappresenta: magari non piaccio a tutti, ma chi mi apprezza continua a seguirmi”.

Quali consigli daresti a coloro i quali vogliono intraprendere una carriera come Influencer?

Bella domanda – risponde spontaneamente l’Influencer – Oggi la possibilità di spaziare in campi differenti e di fare un po’ i tuttologi è inferiore rispetto al passato. A chi volesse intraprendere questo mestiere consiglierei di specializzarsi su un argomento e proseguire su quella strada senza lasciarsi troppo influenzare, anche se detto così potrebbe sembrare un paradosso, dal mercato. Inoltre, è importante investire sulla qualità del proprio lavoro, affidandoti a strumentazioni di ultima generazione ed eventualmente a dei professionisti. Personalmente mi gestisco da solo, ma ho delle persone a cui faccio riferimento che possono aiutarmi su più fronti, come nel caso di montaggi particolari e la gestione del sito web. Non sono per quelli che dicono ‘devo imparare a fare tutto’… in questo modo vi è il rischio di perdere di qualità”, conclude Tiziano Bruno.

Qual è la tua strategia per gestire il feedback negativo?

“Innanzitutto bisogna comprendere se sono critiche costruttive, allora le prendo in considerazione, diversamente le lascio perdere”.

Sul recente caso di Roma, come affronti le critiche agli Influencer o i commenti negativi sui social media?

In un mondo vasto vi è chi, purtroppo, ‘etichetta’ e tende a far di tutta l’erba un fascio. Mi soffermerei sui contenuti morali contenuti nei messaggi di alcuni Influencer e, senza cadere nella retorica, ritengo che, in generale, vi sia stata una perdita di valori… - commenta Tiziano – Nel caso dei The Borderline: sono personaggi che non seguivo, molto lontani da me a livello di genere. E’ una cosa orribile quanto accaduto ma vi è da dire che, come in qualsiasi lavoro, vi è chi lo fa bene e chi no. Mi sentirei quindi di giudicarli solo per il fatto accaduto nello specifico e non per i video che facevano…”.

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