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CALCIO. Marilena Gisoldo e La Chivasso: un anno da batticuore

Un anno vissuto borderline. Si possono riassumere così i primi 365 giorni di Marilena Gisoldo al timone del La Chivasso. Un lasso di tempo in cui i colori biancorossi hanno visto un po’ di tutto. Dal rischio fallimento al salvataggio quasi sulla linea in extremis per rimanere in ambito calcistico. “Devo ammettere che in questo anno non mi sono fatta mancare quasi niente, ma la cosa che conta è che io sono ancora qua più carica e motivata che mai. Non è un momento semplice per tutti e vedere le porte dell’Ettore Pastore chiuse mi fa male, ma fornisce anche il tempo di riflettere e migliorare le strategie”. Porte che Gisoldo è riuscita a tenere aperte nel momento più critico della storia del sodalizio di biancorosso. “Non è stata una passeggiata e tuttora ci sono ancora tante questioni da risolvere, ma stiamo tutti dando il massimo per restituire a questa società l’immagine che merita. Dopo tanto penare è in arrivo l’omologazione restituendo la possibilità non più in bilico, di giocare le partite casalinghe al Pastore. Una situazione messa a punto non senza difficoltà. Le prossime settimane auspico che qualcosa inizi ad arrivare da parte del Comune in merito alla proroga della convenzione, dell’impianto di viale Matteotti in scadenza per il prossimo luglio. Comprendo il momento che investe tutti. Altrettanto tutti, abbiamo impegni nelle proprie attività e risposte da dover fornire in merito alle stesse. Luglio 2021, periodo non lontano: il progetto di ripresa, io e il mio team, lo conosciamo bene, e l’amministrazione comunale è stata invitata, più volte, al confronto per comprendere come procedere e poter condividere l’obiettivo di ripresa in una realtà chivassese che coinvolge giovani e famiglie. Noi ci siamo impegnati a mantenere viva la società nonostante lo stesso sindaco, sin dal mio ingresso alla guida del sodalizio, ci abbia guardati con sospetto esprimendo delusione e amarezza nel perdere una così importante realtà. Non sono Gisoldo e il suo team, la causa di perdita di questa realtà centenaria. E’ palese che l’intento, gli impegni, gli sforzi, le risorse debbano essere condivisi, per permettere di mantenere l’attenzione sull’obiettivo. Personalmente non mi affido allo slogan “andrà tutto bene” bensì a: quali sono le prossime azioni che possiamo fare perché tutto vada bene? Abbiamo ripreso in mano una situazione tragica, e la risposta di atleti, genitori e addetti ai lavori, è stata meravigliosamente positiva. Tutti abbiamo condiviso fiducia e credo, facendo un ottimo lavoro, se pur con risultati spalmati su brevissimo tempo dalla ripresa delle redini (3 mesi).

Questo stop, sicuramente opportuno viste le difficili condizioni sanitarie del nostro Paese, calcisticamente parlando è altamente penalizzante, sia atleticamente sia psicologicamente. La prima squadra, partita con il giusto piglio e motivazione dimostrando di essere un ottimo gruppo, ben affiatato e coeso, con la guida di mister Francesco Parisi tecnico molto determinato, e caratterizzato da attenzione sull’obiettivo, condivisione di azioni e valori di squadra, prima che societari. I ragazzi sono seppur dispiaciuti per essersi dovuti fermare, sono pronti a tornare in campo e riprendere la sfida da dove  si è arrestata, con ancora più determinazione e voglia di vincere. La loro forte passione per il calcio fa si che gli allenamenti continuino presso le proprie abitazioni permettendosi di rientrare con la giusta intenzione a continuare e sfidare. Sono entrati dal portone del Pastore, con un forte credo e ad oggi malgrado, ancora vestono con intenzione e determinazione quel credo”. Le soddisfazioni sono arrivate anche dall’Under 19 e dai più piccoli. “Sono molto contenta del lavoro portato avanti facendo dai nostri atleti delle diverse categorie. Sono molto contenta di quello che stanno facendo i nostri giovani. L’Under 19, allenata da Ivano Sorrentino,  è prima in classifica e ha mostrato ampi margini di miglioramento. Appena ci sarà la possibilità di tornare ad allenarci, non si esclude l’intenzione di aggregarli al gruppo della prima squadra permettendo l’opportunità di una crescita superiore. In ultimo e non di inferiore importanza, il lavoro dei ragazzi dell’Under 13 e della Scuola Calcio, grazie alla gestione e all’attenzione tecnica dei nostri istruttori. Siamo certi che chi è al di sopra di noi nella decisione di farci tornare in campo, troverà la miglior formula per permettere a tutti noi di riscattarci dell’impegno condiviso in una realtà e in un momento fortemente penalizzato da continue interferenze esterne, per terminare, questa stagione nel migliore dei modi.

Il 19 Giugno è iniziata una nuova partita, ripresa da dove l’avevo lasciata, anzi ho ritrovato una situazione peggiore e non vado oltre. Il desiderio è portare a termine il campionato nel campionato, per riscattare ogni reale credo fatto scendere dalle scale d’ingresso del campo che raccoglie lacrime, gioie, valori, sfide e vittorie”.

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