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Chivasso
10 Luglio 2023 - 00:03
"La città cade a pezzi e loro giocano a bocce", perlomeno si dimettano, afferma Riva Cambrino
Continuano le segnalazioni al nostro giornale da parte dei cittadini chivassesi in merito allo stato di abbandono della Città imputabile all’attuale Amministrazione del sindaco Castello, delle quali vi proponiamo alcune immagini.
"La città cade a pezzi e loro giocano a bocce", perlomeno si dimettano, afferma Riva Cambrino
Questa volta, ad esporsi in prima persona è Marco Riva Cambrino la stessa persona che, qualche giorno fa, aveva evidenziato l’assenza dei consiglieri ai tavoli raccolta firme su tematiche di partecipazione diretta dei cittadini all’iniziativa legislativa.
In quell’intervista, il rappresentante del comitato firme si riferiva alla Proposta di Legge regionale di iniziativa popolare per avere tempi e procedure certi nell’applicazione della sentenza 242/2019 della Corte Costituzionale, ossia la sentenza Cappato–Antoniani (dj Fabo). Adesso Marco Riva Cambrino sembrerebbe non poterne più della “cattiva gestione” cittadina da parte della maggioranza di centro-sinistra, con una sinistra inesistente nelle proposte e nelle azioni. Una sinistra – per usare le sue stesse parole – “molto poco di sinistra” e “incapace di perseguire programmi e politiche volte al cittadino in primis e non ai singoli eletti”.
Marco Riva Cambrino ha un retaggio politico non indifferente: militante di sinistra e del sindacalismo di base, cresciuto in una famiglia anti-fascista e socialista nella quale il padre, l’ultimo vero sindaco socialista di Chivasso, è abituato da sempre a ritenere la politica un servizio di cittadini alla comunità di appartenenza, con politiche concrete volte al benessere della cittadinanza, in ogni sua ‘sfumatura’.
Sulla gestione e sul mantenimento dell’architettura e viabilità della città Riva Camrbino sembra non aver alcun dubbio: “L'assessore ai lavori pubblici Debernardi non assicura la manutenzione ordinaria alle strade della Città – inveisce mostrandoci queste immagini - figuriamoci una programmazione a medio-lungo termine della viabilità per dare alla Città una mobilità sostenibile. Dopo un anno non ci sono più scuse per questa inadeguatezza evidente: il periodo di "rodaggio" è terminato da parecchio e alla Città non servono poltroni e poltronari”.
Ma cerchiamo di capire qual è la sua visione politica: “Per perseguire una politica volta al benessere della cittadinanza – spiega Marco - è necessario adottare un approccio olistico che tenga conto di diverse dimensioni, tra cui l'economia, l'istruzione, la salute, l'ambiente e la partecipazione democratica e per farlo bisogna fare esattamente quanto non sta facendo questa amministrazione, ossia saper riconoscere le priorità”.
In merito all’economia su vasta scala?
Secondo Marco Riva Cambrino “urge adottare politiche economiche inclusive, favorire politiche economiche che riducano le disuguaglianze, promuovano la creazione di posti di lavoro dignitosi e garantiscano salari equi. Ciò può includere l'implementazione di politiche fiscali progressive, l'investimento nelle infrastrutture e nelle industrie sostenibili e l'adozione di misure per contrastare la povertà”.
Sull’istruzione si dovrebbe puntare sulla qualità: “Garantire un'istruzione di qualità accessibile a tutti, indipendentemente dalla loro situazione socioeconomica dovrebbe essere l’obiettivo primario. Ciò può comportare l'aumento degli investimenti nel sistema educativo, l'aggiornamento dei programmi scolastici per riflettere le competenze del XXI secolo e l’accesso equo alle opportunità di istruzione superiore”.
Parlando della sanità, Riva Cambrino è convinto che “assicurare un sistema sanitario accessibile, efficiente ed equo sia uno dei primi doveri di un buon politico. Ciò può includere l'espansione della copertura sanitaria universale, l'investimento nella prevenzione e nella promozione della salute, nonché nella ricerca scientifica per affrontare le sfide sanitarie emergenti”.
Le tematiche ambientali sono a lui molto care ed abbiamo già avuto modo di leggere le sue posizioni: “E’ imperativo promuovere politiche ambientali sostenibili per proteggere il pianeta e garantire un futuro alle prossime generazioni. Ciò può comportare l'adozione di misure per ridurre le emissioni di gas serra, promuovere l'energia rinnovabile, proteggere la biodiversità e incoraggiare pratiche agricole sostenibili nonché una mobilità sostenibile ed eco-compatibile”.
Secondo Marco uno dei punti dolenti di questa società, non solo di Chivasso, è il fatto che non riesce a favorire la partecipazione attiva dei cittadini nelle decisioni politiche e nel processo decisionale. Quante volte lo abbiamo sentito paragonare il Comune a “una torre d’avorio inaccessibile”? “Per far sì che i cittadini vengano coinvolti nei processi decisionali – spiega Riva Cambrino – ci vorrebbero amministrazioni presenti non solo agli eventi … ma anche partecipi e di supporto alle politiche intraprese dagli stessi cittadini…”.
Conditio sine qua non per un governo di sinistra?
“La giustizia sociale: combattere la discriminazione e promuovere l'uguaglianza di opportunità per tutti i cittadini. Ciò può comportare l'adozione di politiche antidiscriminatorie, la promozione dell'inclusione sociale e l'accesso equo a servizi e opportunità per tutti i membri della società. Per far ciò - spiega Riva Cambrino – bisogna tornare al punto precedente, ossia coinvolgere realmente i cittadini stessi, le organizzazioni della società civile e gli esperti rilevanti nel processo decisionale”.
In sintesi, per Marco Riva Cambrino, “la sinistra, quella vera, progressista, socialista e riformista deve avere una visione “global”, ossia pensare globale ed agire locale, consapevole che il “buon governo” si costruisce e comincia dai Comuni. Invece – commenta Riva Cambrino – spesso, siamo amministrati e governati da una sedicente sinistra senza radici e valori che ha atteggiamenti elitari e si dimostra insofferente nei confronti dei cittadini che presentano le loro istanze, preoccupazioni o critiche”.
“Parafrasando e prendendo a prestito le parole di Pietro Nenni e Vladimir Majakovskij, bisogna portare avanti chi è nato indietro, uscendo dalle stanze del potere per tornare nelle strade tra i cittadini. Tutto questo – spiega Riva Cambrino - non è una disquisizione teorica per addetti ai lavori ma una necessità per difendere il modello europeo di welfare, di libertà democratiche (civili, sociali ed ecologiche) dall’affermazione di modelli pseudo democratici, come l’Ungheria di Orban.
"In nome dell’efficienza economica e decisionale – dettaglia Riva Cambrino - si sacrificano i diritti civili, sociali ed ambientali. Tutto questo, quello che dovrebbe essere il maggiore partito della sinistra italiana non lo ha compreso, a partire dalla sua segretaria che in Europa si definisce socialista ma in Italia evita sistematicamente questo termine che, per me, non è un aggettivo ma un sostantivo. I diritti civili – conclude Marco Riva Cambrino - sociali e ambientali dovrebbero diventare la “trinità laica” del Socialismo del XXI secolo, da declinare ed applicare, da subito, a livello locale!”.
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