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Dibattito
01 Luglio 2023 - 22:21
La minoranza consigliare richiedo “rispetto” e ”correttezza istituzionali”, ma poi Falbo viene sbugiardato.
Ve lo ricordate l’articolo “Esistiamo anche noi” pubblicato su La Voce lo scorso 28 maggio? Trattava dei consiglieri di minoranza, i quali si lamentavano di venire sistematicamente ignorati dall’amministrazione comunale del sindaco Claudio Castello.
L’argomento specifico? Il mancato invito ad eventi e manifestazioni pubbliche… In quell’occasione, i consiglieri di minoranza Clara Marta, Emanuela Tappero, Enzo Falbo, Matteo Doria e Bruno Prestìa inviarono persino una lettera via pec al sindaco Castello e al presidente del Consiglio comunale Alfonso Perfetto.
“Un po’ di rispetto e correttezza istituzionali non guasterebbero” inneggiavano i consiglieri a compendio della loro dichiarazione di contrarietà a questo comportamento ‘poco inclusivo’ della maggioranza.
“Esistiamo anche noi” ha attivato uno sconcertante botta e risposta sulla pagina FB "Sei di Chivasso se..." tra il consigliere della minoranza Enzo Falbo (Fratelli d’Italia) e il rappresentante del comitato raccolte firme per la Proposta di legge regionale di iniziativa popolare “Liberi Subito” Marco Riva Cambrino. Se è normale leggere questa tipologia di dibattiti On-line, non è invece tanto comune che certi personaggi pubblici dichiarino cose che – una volta effettuati i controlli - sembrerebbero non essere propriamente veritiere... Il tutto è partito dalla frase riportata nell’articolo che contenevano le seguenti parole chiave: “rispetto” e ”correttezza istituzionali”. A sentire Riva Cambrino, “se i consiglieri di minoranza pretendono che nei loro confronti – in quanto istituzioni – si adotti un determinato comportamento, allora questi devono anche averlo verso i cittadini che li hanno votati”.
“Quando vengono invitati a garantire il servizio pubblico di autentica delle firme, come per la proposta di legge regionale di iniziativa popolare, indipendentemente dalla condivisione del contenuto della stessa, non rispondono o "declinano" l'invito (raro). Per poi ambire ad essere invitati dove ci sono foto da fare e pubblicare sui social. Hanno una crisi adolescenziale o declino senile?”, posta in primis Riva Cambrino.
Pronta la risposta del consigliere Falbo che nell’incipit, quasi a volersene tirare fuori, spiega: “[…]Personalmente ho aderito ad un invio di una lettera al Presidente del consiglio (che per onestà intellettuale devo riconoscere che si è già attivato in tal senso) per far notare che è una correttezza istituzionale invitare tutti i consiglieri, e non solo, se è prevista un’inaugurazione in città. Detto ciò, personalmente – prosegue il consigliere Falbo cercando di fare dell’ironia - non ho alcuna crisi adolescenziale, ho 56 anni, li sento e me li godo tutti. Non sono uno così social da condividere tutte le foto e non rincorro le foto per condividerle. Al massimo quelle dei miei cani, che sono sicuramente più belli e fotogenici del sottoscritto. L’unica nota che trovo palesemente stonata è la parte iniziale. Se ce la si ha con qualcuno in particolare non bisogna essere pavidi e buttarla sul mucchio, personalmente non sono mai stato contattato per qualsivoglia autentica di firme. E se mi fosse stata richiesta avrei avuto il coraggio di accettare o rifiutare motivando la mia scelta. Per cui, trovo poco elegante insinuare su tutti per colpirne qualcuno”.
Il confronto è poi proseguito ma il fulcro della questione – non propriamente di poco conto – sta nel fatto che il consigliere, appurato che non è in preda ad una ‘crisi adolescenziale’ e tantomeno ad un ‘declino senile’, sembrerebbe non aver detto il vero nel dichiarare “personalmente non sono mai stato contattato per qualsivoglia autentica di firme”… Rispetto a quanto riportato dal consigliere, nell’ultimo commento di Marco Riva Cambrino, apprendiamo che “il funzionario del servizio di segreteria generale mi ha comunicato che la comunicazione oggetto del confronto le è stata inviata via mail, su indirizzo istituzionale, il giorno 15.03.2023 alle ore 10,42” ed aggiunge: “Di più non si poteva fare per avere un suo riscontro e/o coinvolgimento a meno che non fosse intenzione ignorare volutamente la comunicazione”.
Per capire meglio la situazione, abbiamo intervistato direttamente Marco Riva Cambrino che si è presentato con tanto di mail del funzionario interpellato.
Riva Cambrino, che cosa ha innescato questa "discussione"?
“Alcune settimane fa – inizia a raccontare Riva Cambrino - i consiglieri di destra-centro si lamentavano di non essere mai invitati a pubbliche manifestazioni e inaugurazioni da parte dell’Amministrazione e si sentivano esclusi ed emarginati dalla vita della comunità. A quel punto ho fatto notare loro che, quando invitati ad iniziative pubbliche come l’autentica delle firme per la legge regionale di iniziativa popolare, questi non si degnavano di dare risposta, eccetto la consigliera Clara Marta, probabilmente perché non c’era l’opportunità di fare foto “acchiappa like”. Il nostro prode – riferendosi ad Enzo Falbo - prontamente rispondeva che non aveva ricevuto alcuna comunicazione da parte mia altrimenti avrebbe risposto in modo argomentato. Questa sua affermazione mi ha allarmato – spiega Marco Riva Cambrino – così ho approfondito la questione con gli Uffici comunali competenti perché il mancato recapito di comunicazioni è un fatto grave. In aggiunta – conclude Riva Cambrino - Falbo mi scriveva di aver verificato con l’Ufficio protocollo e non risultava alcuna comunicazione con il numero di protocollo che avevo fornito insinuando, velatamente, che ciò che affermavo non corrispondeva al vero.”.
Che tipo di riscontro hai avuto dal Comune?
“La dott.ssa De Biase, Segretaria Generale del Comune, mi ha fatto rispondere dal dott. Bosello, Funzionario del Servizio Segreteria Generale che la comunicazione sulla raccolta firme a cui fa riferimento (prot. 10131 del 06.03.2023) è stata inviata al consigliere Falbo via e-mail (alla sua casella di posta istituzionale) il giorno 15.03.2023 alle ore 10.42. Quindi, le spiegazioni non sono molte: o è sfuggita la comunicazione al consigliere Falbo o l’ha vista ma non ha ritenuto di degnare un cittadino di una risposta argomentata… Il punto è – continua Riva Cambrino – che si sta parlando degli stessi ‘personaggi’ che avevano l’ambizione di amministrare la Città e che invece non sono in grado di gestire un account di posta elettronica istituzionale”.
Cosa si può dedurre da questa tua ultima ‘constatazione’?
“A mio parere, per il bene della Citta di Chivasso sarebbe meglio andassero a fare altro perché la Città ed i suoi cittadini hanno bisogno di persone capaci e sincere, tanto in maggioranza quanto all’opposizione”, risponde Marco senza esitazioni.
Pensi che vi sia malafede da parte di Falbo in quanto l’argomento trattato – ossia la proposta di legge regionale di iniziativa popolare “Liberi Subito”- è in contrasto con il pensiero del suo schieramento politico?
“Per rispondere alla tua domanda, vorrei prima specificare che la proposta di legge in questione, riguardante le “Procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito ai sensi e per effetto della sentenza della Corte costituzionale n. 242/2019” è un’iniziativa Politica, in quanto si occupa della vita della polis, ma non è partitica o di fazione essendo aperta al contributo di tutti. Proprio perché aperta a tutti - sottolinea Riva Cambrino - all’avvio della campagna di raccolta firme ho contattato consiglieri, assessori e sindaco della Città di Chivasso, con comunicazione scritta e nominale protocollata il 6 marzo 2023, affinché si rendessero disponibili ad autenticare le firme raccolte, garantendo il servizio pubblico di autentica delle firme e quindi la partecipazione diretta dei cittadini all’iniziativa legislativa. Da parte della maggior parte di tutti gli schieramenti c’è stato un assordante silenzio, neanche la cortesia di rispondere negativamente. Ma – conclude Marco Riva Cambrino - c’è sempre quello che si crede il più furbo della nidiata ed in questa vicenda il ruolo viene interpretato dal consigliere Enzo Falbo”.
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