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“Quando due italiani si trovano allo stesso tavolo...”

“Quando due italiani si trovano allo stesso tavolo...”

Vaccini

Vi ricordate? Erano i primi di maggio: la campagna vaccinale stava coinvolgendo insegnanti e forze dell’ordine; cominciavamo a sognare un’estate, finalmente, normale, non ingannevole come quella precedente, quando, per un po’, ci eravamo illusi di essere usciti dalla pandemia e poi, con l’autunno, poco alla volta, tutto era inesorabilmente tornato come prima.

Chivasso era diventata caput mundi delle manifestazioni no-vax, con Piazza delle Torteria, pardon, Piazza d’Armi, circondata da agenti in tenuta antisommossa che noi chivassesi, dal vivo, nel centro della Patria dei Nocciolini e del pomodoro costoluto, sinceramente, non avevamo mai visto. Un po’ di tensione, qualche spintone, risse verbali, ma, sostanzialmente, nulla di grave, con gran delusione dei pensionati che affollavano le tribune, pardon, le panchine davanti al Monumento dei Caduti fin dalle prime ore dell’alba.

Alla fine dei conti, la scocciatura più grande erano stati i canti e balli che i manifestanti avevano protratto fino a tarda sera (anche se noi, residenti in Piazza delle Giostre, pardon, piazza d’Armi, abbiamo modo tutto l’anno di abituare i nostri timpani al chiasso…).

Oggi, cinque mesi dopo, altro che che canti e balli: botte da orbi alle forze dell’ordine ed assalti alle sedi dei sindacati! Roba da far rimpiangere le manifestazioni maggioline chivassesi… Che tra gli anti Green-Pass si siano infiltrati teppisti di tutti i colori è evidente, ma la domanda è: che cosa ne pensano i no-vax puri e duri, quelli della prima ora, quelli che a maggio ci omaggiarono della loro presenza, provenienti da tutta Italia?

Perché nessuno si dissocia pubblicamente? Ci sarà qualcuno che ha organizzato la manifestazione, partendo da presupposti pacifici, oppure era già nata con intenti violenti? Perché non si dissociano dalla violenza coloro che, a maggio, davano dei “pecoroni” ai vaccinati? E tutti quelli che, nel passato,  erano giustamente pronti a condannare ogni forma di violenza, anche solo verbale, contro le forze dell’ordine, che fine hanno fatto? Possibile che, oggi, siano tutti vaccinati? O, forse, la loro “esasperazione” autorizza la violenza, proprio come succede al marito geloso che accoltella la moglie? Chissà..?

Nel frattempo, tra uno sproloquio e l’altro sulla Costituzione, tra un dubbio e l’altro di chi aspetta a vaccinarsi “per vedere come evolve” (giuro, esistono…) abbiamo scoperto che a Trieste, meravigliosa città, c’è un porto e che ci lavorano pure un sacco di eroi che, prima, nessuno si era mai filato. “Aveva osservato che, quando due Italiani si trovavano allo stesso tavolo, avevano sempre una gran voglia di lasciarlo per non sentire l’altro…” Lo scriveva Italo Svevo, di Trieste, in pieno periodo fascista. Siamo ancora fermi là…

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