Una vita povera la sua, ma ricca di buona aria, di luce, di amicizie, di storie da raccontare. Lassù a Ceresole Reale, dove tutti si conoscono per nome, cognome e soprannome. Lassù dove le giornate si susseguono sempre inesorabilmente uguali, giorno dopo giorno, scandite dalle stagioni e dal lento trascorrere dei minuti. “Sono un muntagnin. Non avrei potuto desiderare niente di meglio dalla vita...” ci racconta DonDario Bertone, 74 anni. Perchè per lui, nato a Ingria, in Valle Soana, le montagne sono sempre state qualcosa di più di una semplice immagine all’orizzonte. “A Ingria è da molto che non vado. Da quando non ci sono più i miei genitori.... Facevano una gran bella festa francoprovenzale. Arrivavano da tutta Europa...”. E sono bei ricordi. Ricordi dei tempi andati. Di quando era giovane e aveva tanta forza nelle mani e nelle gambe. “Sono a Ceresole dal 1981 e mi occupo anche delle parrocchie di Noasca e di frazione Meinardi a Locana...”. Di frazione Meinardi...? Ebbene sì, proprio quella del Santuario di Sant’Anna e della Madonna che piange. Una novità. Un miracolo? Quando martedì scorso si è diffusa la notizia non s’è parlato che di questo. Nei bar. Nei piccoli negozi di vicinato. Per le strade di tutti i Comuni della vallata. Finalmente qualcosa di diverso dal solito, in un posto in cui non capita mai niente, o quasi. S’intende qualcosa di diverso dal “tempo che fa”, dalle “stagioni che non sono più come erano un volta” al “si stava meglio quando si stava peggio...”. E c’è chi voleva andare a vedere di persone. Chi ha sostenuto che lo sapeva già da mesi. Chi, infine, ha cominciato a chiamare al telefono Don Dario. Una, dieci, cento chiamate. “Tutti a chiedermi se avevo letto la notizia.... Certo che l’ho letta! Io La Voce la compro sempre. Non sapevo davvero che cosa dire. Più stupito io di tutti loro. Una cosa troppo grande per me ....” quasi si confessa. Un “pesce d’aprile”, in verità. Un pesce a cui hanno abboccato in tanti, se vogliamo anche con il gusto di finire almeno per una volta all’anno al centro del palcoscenico... “Si è parlato del santuario. Adesso tutti sanno della sua esistenza e della fatica profusa per aprirlo e mantenerlo. Adesso tutti sanno della processione che si tiene una volta all’anno. Siete stati bravi. Tutto perfetto... Però proprio la Madonna che piange. E i vescovi che arrivano con l’elicottero ...”. Un peccato veniale... Basterà una confessione? “Vi aspetto qui a Ceresole. Venite quando volete... Ma mi raccomando niente interviste...”. Promesso. Verremo...
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